Il consigliere comunale prende atto dell’avvenuta revoca, ed espone una serie di considerazioni negative sull’operato dell’amministrazione Torquato, verso la quale il giudizio è decisamente forte

Torna alla carica sulla delibera di Giunta 167 del 2017 (quella dell’ormai celebre terreno per la casa di accoglienza a Montevescovado) il consigliere comunale Tonia Lanzetta. E lo fa con un comunicato in cui, come d’abitudine, i toni verso l’amministrazione Torquato sono tutt’altro che teneri.

La riportiamo, per dovere di cronaca, essendo la nostra testata aperta a tutte le espressioni politiche, ma non ne condividiamo le espressioni: «I lunghi mesi di silenzio amministrativo – esordisce la Lanzetta – ci consegnano l’ennesima figuraccia che il sindaco dai mille colori politici ma privo di identità regala alla nostra amata città, nonostante i vani sforzi di qualche assessore volenteroso ma isolato. La discussione sulla ormai nota vicenda giudiziaria legata alla delibera di cambio di destinazione assume un carattere grottesco: dopo il Consiglio comunale di ottobre il sindaco, come un ignavo nell’inferno dantesco, suggerisce agli uffici di temporeggiare sull’atto di indirizzo, ma ancora non siamo di fronte ad un atto di revoca. Ora, pare che la delibera 167 sia stata revocata e che sia in attesa di pubblicazione all’albo, c’è da chiedere a quello che rimane di un sindaco, se era necessario attendere un altro arresto per revocare quella delibera? La trasparenza amministrativa e la bontà del progetto che nei primi momenti venivano usati come scudo dove sono finiti? Nocera non ha più bisogno di una mensa per poveri? Allora perché nonostante la mia richiesta, la mozione non è stata ancora portata all’ordine del giorno del consiglio comunale, come rassicurava il presidente nel corso della discussione? Cosa ancora nasconde il sindaco che non gli consente un’ampia discussione in consiglio comunale per fugare i dubbi su quella sottile linea di confine tra il lecito e l’illecito? Cosa dobbiamo aspettarci ancora da questo groviglio di interessi che rappresenta Torquato? Ed allora lasciamo alla magistratura il compito di stabilire se e quali reati siano stati commessi, ma un sindaco che – aldilà della sue incapacità ampiamente dimostrate in questi dieci mesi di governo – cambia idea in questo modo e agisce contro ogni regola di confronto democratico non è in grado di rivestire quella carica».

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