Un progetto di incremento del riciclo che durerà 18 mesi, con costi a carico dell’Ente retto da De Luca. L’auspicio è di toccare livelli di raccolta finalmente apprezzabili e ridurre la pressione fiscale
di Rosa Soldani
Il comune di Pagani ha stipulato con la regione Campania un progetto di incremento della raccolta differenziata, con l’obiettivo di migliorare le percentuali di riciclo dei rifiuti urbani che nella città liguorina non raggiunge ancora risultati apprezzabili.
La convenzione, sulla base dell’articolo 47 della legge regionale numero 14 del 2016, prevede l’attuazione di un programma straordinario in esecuzione dell’articolo 45 della stessa legge, che mira all’incremento della raccolta differenziata in un arco temporale di diciotto mesi. Le spese da fronteggiare per la realizzazione del progetto saranno poste a carico della regione Campania, sia rispetto ai costi relativi alla gestione del personale impiegato nelle attività di recupero dei rifiuti, che sarà assegnato temporaneamente al comune di Pagani secondo il protocollo sottoscritto tra le parti, sia per l’impiego di attrezzature atte alla rimozione degli stessi rifiuti.
La convenzione prevede la dotazione di circa 2400 nuovi carrellati per la raccolta, isole ecologiche mobili, attrezzature per l’allestimento del “Centro di Raccolta e Riuso”, oltre che nuovi automezzi. Al CONAI, consorzio privato attraverso il quale i produttori e gli utilizzatori di imballaggi garantiscono il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti, sarà affidata l’opera di sensibilizzazione dei cittadini alla raccolta, in particolare con campagne di informazione e istruzione sul riciclaggio e recupero dei rifiuti di imballaggio.
Nella previsione congiunta della regione e del comune di Pagani, l’attuazione del progetto porterà notevoli benefici al territorio facilitando non solo la gestione dei rifiuti ma soprattutto, in termini più strettamente economici, garantendo un abbassamento delle spese di gestione del ciclo dei rifiuti ed una conseguente riduzione nel lungo periodo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la cosiddetta TARI. Un obiettivo molto caro alla città, negli anni spesso coinvolta nella morsa dell’emergenza rifiuti e che paga quotidianamente lo scotto di una scarsa percentuale di differenziata, rispetto alla quale l’amministrazione punta ora ad ottenere – anche attraverso la nuova convenzione – risultati migliori e duraturi.