Ad affiancarla al primo uomo gli antichi ebrei, che ritenevano fosse stata da lui cacciata perché si rifiutò di obbedire al marito che pretendeva di sottometterla sessualmente
di Anna Vittoria Fattore
Dall’epopea di Gilgameš durante la prigionia di Babilonia alle antiche religioni mesopotamiche del III millennio a. C. echeggia un nome in particolare: “Lilith”, anche detta “la Vergine Oscura”. Identificata come “Lilitu” nella religiosità sumerica del 3000 a.C., viene citata sia nella Genesi che nella prima religione ebraica.
Si dice sia stata la prima moglie di Adamo, ripudiata perché ribellatasi al marito che voleva sottometterla sessualmente. Adulterio, stregoneria e lussuria: questi i peccati che le vengono attribuiti dal momento che attratta inconsapevolmente dal serpente ed incuriosita dai segreti della natura umana, ne viene avvolta cedendo alla tentazione. Le origini del suo nome risalgono alla lingua accadica, “Lil-itu” che letteralmente significa “Signora dell’aria”; da “L’albero huluppu”, antica storia sumerica, viene identificata spesso con il nome “Ninlil”, divinità femminile a cui vennero dedicati templi e preghiere. La figura di Lilith sembra avere origini primordiali, affiancata alla Grande Madre dai culti neopagani è presente anche all’interno della “Bibbia di re Giacomo”, traduzione ufficiale della Bibbia cattolica, autorizzata dalla Chiesa anglicana e redatta nel 1611. Le credenze ebraiche l’allontanano definendola un demone notturno che porta con sé tempesta e morte; il cosiddetto “jinn”, entità soprannaturale particolarmente maligna e presente nella cultura islamica, viene spesso ricollegato alla figura di Lilith come proprio figlio, nato dall’accoppiarsi con Lucifero ed altri demoni dopo la fuga dal Giardino dell’Eden. Amuleti da mettere al collo ai neonati, cerchi attorno alle loro culle: questi sono solo alcuni dei modi per allontanare Lilith, dal momento che spesso viene incolpata della morte dei nascituri dopo pochi giorni dalla nascita. Nell’Ebraismo odierno ai bimbi maschi vengono raramente tagliati i capelli, così da spacciarli per bambine salvandoli dalla morte prematura portata dal demone; una civetta o un gatto, questi gli animali che le fungono da travestimento secondo le antiche credenze. Una figura senza tempo Lilith, seducente e spietata, incompresa e vagamente onnipresente; un demonio ma pur sempre una Venere per alcuni, ribelle e coraggiosa per altri.