L’improvvisa, e per certi versi ancora misteriosa, morte della cantante dei Cranberries, Dolores o’Riordan, occasione per parlare di una problematica tutt’altro che rara
Cara dott.ssa Di Mauro,
mi complimento con lei per la rubrica che sta gestendo. Ritengo sia molto utile e mi sta chiarendo le idee su molte cose.
Sono una studentessa universitaria e sono rimasta molto sconvolta dall’improvvisa morte della cantante dei Cranberries, Dolores o’Riordan. Può provare a spiegarmi, secondo lei, cosa è successo?
La ringrazio,
Ilaria
Cara Ilaria,
questa storia ha colpito molto anche me.
Sembra che Dolores fosse stata cresciuta nella fede cattolica, tant’è vero che il nome di battesimo fu scelto dalla madre in onore di Maria, Madonna dei Sette Dolori. Qualche anno fa ha rilasciato un’intervista in cui dichiarava che dagli 8 ai 12 anni viene abusata da un amico di famiglia. Lei attribuisce a questo evento i suoi problemi di anoressia e alcolismo. Il 18 luglio 1994 sposa il tour manager dei Duran Duran, Don Burton. La coppia ha tre figli. I due divorziano nel 2014, dopo venti anni di vita insieme.
Nel 2011 muore suo padre. Dolores al funerale rivede il «mostro» che le si avvicina e le chiede scusa. Lei pensa di aver chiuso per sempre quell’orribile capitolo della sua vita. Non è così. Arriva a tentare il suicidio nel 2013, in un’intervista dice: «Ho cercato di andare in overdose. Se sono ancora qui suppongo che sia per i miei tre figli».
Nel novembre del 2014, su un aereo, Dolores aggredisce una hostess e un agente di polizia perché si era rifiutata su un aereo di allacciare le cinture. Si va a processo e proprio durante la causa si parla ufficialmente di «malattia mentale»: Dolores è affetta da un disturbo bipolare. Trascorre tre settimane in un ospedale psichiatrico. I tre figli furono affidati all’ex marito Don Burton.
Partendo da queste informazioni bibliografiche, si inizia a delineare un quadro abbastanza chiaro: abbiamo di fronte una persona traumatizzata, che ha avuto più problematiche di tipo psicologico, che si sono concluse con una diagnosi di disturbo bipolare.
Rispondendo a un’altra e-mail, qualche settimana fa, mi ero concentrata sul cPTSD, ovvero il Disturbo da Stress Post Traumatico Complesso. Avevo scritto: “Il cPTSD è il risultato dell’esposizione prolungata o ripetuta a traumi interpersonali, spesso accaduti in circostanze in cui non era possibile fuggire per variabili fisiche, psicologiche, di maturazione, familiari/ambientali o sociali (Herman, 1992). Gli stressors traumatici includono: abusi fisici e sessuali nell’infanzia; presenza in conflitti a fuoco da bambini; essere vittime di violenza domestica, tratta degli schiavi o traffico sessuale; essere esposti a torture, campagne di genocidio o altre forme di violenza organizzata”.
Tutto questo, inevitabilmente porta a: 1) difficoltà di regolazione delle emozioni, 2) difficoltà nelle capacità relazionali, 3) alterazioni dell’attenzione e della coscienza (dissociazione), 4) sistema delle credenze pregiudicato, 5) stress somatici o disorganizzazione. Ovviamente accompagnato da abuso di alcool e droghe. Pare che Dolores avesse scritto la canzone “Salvation” dedicandola alla sua famiglia che l’aveva salvata.
To all the kids with heroin eyes
Don’t do it, don’t do it
‘Cause it’s not, not what it seems
No no it’s not, not what it seems
Salvation, Salvation, Salvation is free
Salvation, Salvation, Salvation is free
A tutti i bambini con occhi da eroinomani
Non fatelo, non fatelo
Perché non è quel che sembra
No, non è ciò che sembra
La salvezza, la salvezza, la salvezza è gratis
La salvezza, la salvezza, la salvezza è gratis
Forse il testo di questa canzone le serviva a esorcizzare un passato duro e difficile da digerire. Inizialmente sembra che il matrimonio e i figli siano riusciti in un qualche modo a placare il suo “male di vivere”, ma purtroppo non è durato. La disavventura in aeroporto e il suo ricovero successivo l’hanno riportata nel baratro in cui aveva trascorso gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza.
Ma cos’è il disturbo bipolare?
È un disturbo complesso, difficile da riconoscere, anche perché il quadro clinico è multiforme e frequentemente associato ad altri disturbi psichiatrici quali l’abuso di sostanze, i sintomi psicotici (come deliri ed allucinazioni), i disturbi di personalità, i disturbi d’ansia, i disturbi del controllo degli impulsi.
Il soggetto che ha un disturbo bipolare non ha la consapevolezza di averlo nella maggior parte dei casi, perché le fasi ipomaniacali e maniacali sono percepite come normali. È un disturbo che se non riconosciuto e curato correttamente può avere gravi conseguenze: molte ore di lavoro perse, rottura di relazioni affettive, periodi di spesa eccessiva e immotivata, periodi di maggiore disinibizione sessuale o di maggiore litigiosità e nervosismo, maggiore rischio di suicidio, oltre a molta sofferenza soggettiva.
Nel disturbo bipolare si evidenzia un’instabilità affettiva, una labilità emotiva, una lunaticità esasperata, che si riflette nella vita personale e relazionale del soggetto; dall’altro, momenti di fissazione del tono dell’umore, tra la depressione da una parte e l’eccitamento (ipo)maniacale dall’altra. Con l’umore variano i livelli di energia fisica, la sensazione di maggiore o minore efficienza mentale, la qualità e la forza dei pensieri, il sonno, l’appetito e il peso, la reattività agli eventi e alle provocazioni. In pratica assieme all’umore vengono coinvolte le emozioni, i pensieri, i comportamenti, il modo di prendere le decisioni e le priorità.
Attualmente, le cause della morte non sono ancora chiare, o forse semplicemente non sono state divulgate ai media per rispetto della privacy e del dolore della famiglia, ma è facile pensare che una persona di 46 anni, molto depressa, con un tentativo di suicidio conosciuto alle spalle, probabilmente abbia deciso di mettere fine alla sua vita.
Un enorme lutto per la musica. Una voce così particolare, così unica. Questo è il mio parere, Ilaria.
Grazie di cuore per avermelo chiesto.
Ti abbraccio,
Valentina Di Mauro
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