Il presidente Alfonso Cantarella: «Attraverso il nostro supporto ai sodalizi, soprattutto dell’Agro, vogliamo essere davvero volano di sviluppo del territorio»
di Annamaria Barbato Ricci
«Il volontariato, giovanile e non, costituisce la forza vitale di un territorio. La mission di una Fondazione di origine bancaria è quella di affiancarlo nella realizzazione di iniziative che arricchiranno l’area di attività, contribuendo alla sua evoluzione e al suo futuro».
Alfonso Cantarella, presidente della Fondazione Carisal, è uomo di azione e di progetti concreti, che, per carattere, porta a compimento. Ha voluto affidare – in esclusiva alla nostra testata – l’anticipazione di un progetto innovativo del suo Istituto destinato al mondo dell’associazionismo dell’Agro, specialmente giovanile, che potrà avere importanti ricadute sul territorio. «L’idea è quella di attivare finalmente le potenzialità di una rete di energie quale è quella del volontariato – afferma – troppo spesso lasciata sola e inascoltata, sfiduciata. Già la funzione di ascolto, essendo le associazioni i veri sensori della collettività, rappresenta una preziosa occasione di diagnosi delle priorità su cui incidere, per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Molte opportunità, pur presenti nella percezione di tanti cittadini, restano allo stato di ipotesi o di semplici utopie: non possiamo negare, ad esempio, che l’area dell’Agro nocerino sarnese possieda tesori inestimabili sotto il profilo archeologico e monumentale, naturale ampliamento dell’area d’attrazione di Pompei – sottolinea Cantarella – Vorremmo creare una cordata di associazioni, assolutamente non politicizzate, che s’impegnino, volontaristicamente, a dare quella spinta dal basso necessaria a cambiare passo e a contribuire a mutare volto ad un’area che ha un patrimonio culturale capace di essere magnete per turismo e imprenditoria dei servizi».
– La funzione squisitamente social-territoriale propria delle Fondazioni come s’intreccia con l’attività delle associazioni di volontariato?
Il presidente della Fondazione Carisal risponde senza esitazioni: «Lancio dalle vostre pagine un appello alle associazioni di volontariato, affinché dichiarino la propria disponibilità a partecipare, con i loro responsabili, a degli ‘Stati generali’ del settore, presso la nostra sede di Salerno. Nel nostro disegno, però, non si tratterà di una iniziativa spot, bensì dell’avvio di un discorso di affiancamento della Fondazione per essere davvero volano di sviluppo del territorio.
In questa prima assise sarà possibile concertare una strategia incisiva d’intervento che coinvolga le giovani generazioni e consenta loro di agire al servizio del proprio futuro, con attività concrete, atte ad avviare la divulgazione e la ‘scoperta’ del patrimonio archeologico, artistico e paesaggistico dell’Agro. Ulteriore passo, poi, potrebbe essere quello di coinvolgere il mondo della scuola, che già con successo collabora con noi per la divulgazione dell’ABC finanziario presso i propri studenti.
In questo disegno è altresì funzionale il nostro sostegno ai corsi di alfabetizzazione giornalistica e di comunicazione e gestione di uffici stampa, organizzati da EsseInfo, giacché la comunicazione è nevralgica in un disegno di valorizzazione dell’area».
La sua natura squisitamente operativa fa sì che Alfonso Cantarella sia già al lavoro con la struttura della Fondazione Carisal, malgrado l’eclissi lavorativo che sembra cogliere l’Italia in questi giorni a cavallo fra fine 2017 e inizi 2018, per l’organizzazione degli Stati Generali del volontariato dell’Agro: «I presidenti e i dirigenti delle associazioni – conferma – possono farci giungere la loro adesione, accompagnata da una scheda che descrive l’associazione (oggetto, attività pregressa, iniziative messe in campo, numero di aderenti) alla seguente mail: [email protected]. Occorre però precisare che non abbiamo preclusioni di sorta: nessuna associazione è troppo sottodimensionata, se davvero vuole incidere sul futuro e sul miglioramento del proprio territorio».