Paese che vai, usanza che trovi. Le tradizioni natalizie si festeggiano in maniera differente, con usi talvolta bizzarri ma molto simpatici
di Rosa Soldani
Il nostro bel paese è terra ricca di tradizioni, culturali, enogastronomiche, diverse per ogni regione, soprattutto fra il settentrione ed il mezzogiorno d’Italia. Si tratta di usanze che, talvolta, possono sembrare buffe a chi non le ha mai conosciute. Tuttavia, le notizie più strane e divertenti in fatto di tradizioni provengono dai paesi esteri, dove abbondano usi molto particolari soprattutto nel periodo delle festività natalizie.
Nella Repubblica Ceca, nel giorno della vigilia di Natale, è tradizione che tutte le ragazze single si dedichino a questa pratica: le giovani devono posizionarsi spalle a una porta, lanciando una scarpa sulle loro teste, e se questa atterra con la punta rivolta alla porta la ragazza di turno si sposerà entro l’anno successivo.
In Catalogna il presepe prevede un pastore molto particolare, il caganer. Ebbene sì, il nome non delude le aspettative perché il caganer è un uomo accovacciato… che fa la cacca. Nella tradizione catalana questo pastorello ha la funzione di fertilizzare la terra in segno di prosperità e buoni auspici per l’anno che verrà.
Nei giorni che precedono il Natale, per ragioni custodite come un segreto, i venezuelani si recano alle varie funzioni religiose sui pattini a rotelle. La tipica famiglia estone, invece, durante la vigilia di Natale, si dirige tutta insieme a fare la tipica sauna natalizia, secondo una secolare tradizione del paese. Anche in fatto di cibi, le notizie dal mondo sono spesso curiose e divertenti. In Giappone nel giorno di Natale è tradizione mangiare solo pollo di una nota catena di fastfood. In Gran Bretagna il capofamiglia deve agitare il budino natalizio, il “Christmas Pudding”, in senso orario durante la cottura ed esprimere un desiderio per sé o la sua famiglia, mentre in Slovacchia il padre di famiglia prende una bella cucchiaiata sempre di budino e la scaraventa al soffitto: più si attacca, meglio è!
Al dolce budino fa eco la torta di zucca americana e lo “stollen” svedese, pane ovale farcito con uvetta. La cena artica della Groenlandia consiste, invece, in una ricca zuppa di gazze marine, una pietanza locale molto particolare chiamata Kiviak. Si tratta di un piatto composto da gazze avvolte in pelle di foca essiccate sotto la roccia. Il pacchetto viene lasciato a fermentare alcuni mesi prima di essere aperto il giorno di Natale. Pare sia una specialità, nonostante l’italiano meridionale, amante delle fritture di pesce della vigilia o delle lasagne di Natale, e che guarda già solo con stupore i tortellini in brodo di cappone di Bologna o Milano, stenti a crederci. Paese che vai, usanza che trovi, dice il proverbio. L’importante è che il tutto si svolga in pieno spirito natalizio, in famiglia e con l’affetto dei propri cari, elemento – questo – che accomuna tutte le tradizioni del mondo.