La storia della nascita della prima e più importante strada ferrata del Regno delle due Sicilie, che ospitò Garibaldi diretto a Napoli per l’unificazione italiana
di Anna De Rosa
La prima ferrovia italiana, costruita su territorio borbonico, fu la Napoli-Nocera. Durante il regno di Ferdinando II di Borbone, un ingegnere francese arrivò a Napoli per studiare un cammino ferrato che collegasse Napoli con Nocera. Nonostante le molte critiche, il sovrano si convinse dell’utilità della ferrovia e gli concesse il permesso. Così l’ingegnere Armando Giuseppe Bayard de la Vingitrie ideò il suo progetto, creando anche una diramazione per Castellammare.
L’opera, costruita a spese e rischio di una società da lui stessa costituita, sarebbe passata allo Stato dopo 99 anni di concessione e i fondi necessari alla realizzazione dell’impresa furono raccolti attraverso l’emissione di due serie di azioni di 1000 franchi ciascuna.
I lavori iniziarono il 5 luglio 1838. Il progetto prevedeva la costruzione della strada ferrata e di stazioni di diversa categoria a seconda della città interessata; così a Napoli, Torre Annunziata, Castellammare e Nocera furono costruite stazioni di prima classe dotate di sala d’aspetto; a Portici, Torre del Greco, Pompei e Pagani stazioni secondarie. Nella stazione di prima classe fu previsto anche l’alloggio per il capo-stazione; inoltre le sale d’attesa erano molto eleganti: le vetture di prima classe furono realizzate a Napoli, erano simili a diligenze con sedili imbottiti per rendere più confortevole il viaggio; quelle di seconda, invece, erano arredate con sedie e divani ricoperti con stoffe di lana e cuoio; in terza classe le sedute erano in legno dipinto all’olio.
L’ inaugurazione ci fu il 18 maggio 1844. Dopo due anni Bayard ricevette anche il permesso per prolungare la ferrovia verso San Severino e Avellino. È da segnalare, inoltre, che nella ferrovia del Bayard era uso assegnare il posto tramite rilascio di biglietto numerato, il cui prezzo era rimborsabile se la partenza del treno avveniva con più di quindici minuti di ritardo. Su quelle stesse rotaie il 7 settembre 1860, a circa vent’anni dall’inaugurazione, passò il convoglio che trasportava nella capitale Garibaldi con le sue truppe. La stazione nocerina è stata, anche, luogo di numerosi incedenti: nel 1930 una locomotiva non frenò in tempo e lanciò contro il muro di cinta un’altra motrice che arrivò in strada, fortunatamente senza vittime; nel 1942 ci fu un vero e proprio disastro causato dallo scontro di un treno merci e di una tradotta militare che procurò circa 30 morti. Nocera, oggi, ha anche una seconda stazione, Nocera Mercato, piccola e scarsamente utilizzata.