Charles Bukowski scrisse su questa ricorrenza: “È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti”
di Rosalba Canfora
I bambini sono sempre molto curiosi e fanno tante domande per cercare di capire quanto più possibile le cose che gli girano intorno. Ricordo che, da bambina, in questo periodo, io ero affascinata dall’effetto “movimento” delle luci di Natale quando le guardi da lontano.
Avevo scoperto, credo, il fenomeno della rifrazione della luce, ma questo lo avrei compreso meglio solo più tardi! Aspettavo la sera per osservare fuori dalla finestra quelle luci tremolanti lontane, pensando ogni volta che “la danza che facevano quelle luci” festeggiasse il Natale in quel luogo lontano, anche nelle belle sere d’estate.
Col passare degli anni, le luci coi loro colori e movimenti ad effetto speciale sono diventate l’immagine principale del Natale in molte città, un simbolo così tanto importante da decretarne, addirittura, l’inizio dei festeggiamenti con una vera cerimonia in occasione della loro accensione i primi giorni di Novembre .. se non già da fine ottobre.
“È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti”. (cit. Charles Bukowski)
Mai parole più adatte: è proprio da fine ottobre, infatti, che è partita la frenetica corsa verso il Natale del consumismo, quello dello shopping e dei regali costosi, delle grandi abbuffate, delle foto in cui esibire un look perfetto, delle frasi copiate e degli auguri tutti uguali, della serata di beneficenza nel locale più rinomato e dei grandi omaggi agli “altari dell’inutilità” purché facciano notizia, delle feste da vip in cui sfoggiare l’ultimo abito e gli accessori comprati per l’occasione, del rumore assordante pieno di silenzi incolmabili, delle assenze dimenticate e accuratamente anestetizzate, dell’Amore bisognoso abbandonato, del parlare senza ascoltarsi dimenticando che “l’essenziale è invisibile agli occhi” (cit. di Antoine de Saint-Exupéry da “Il piccolo principe”) … insomma, verso quel Natale che poco ha a che fare col vero significato del Santo Natale: il Dono dell’Amore attraverso la nascita di Gesù Bambino in una fredda grotta a Betlemme, come nel racconto dei vangeli di Luca e Matteo.
Senza che neanche ce ne rendessimo conto, il Natale ha perso il sapore di una volta, quando si riuniva tutta la famiglia a casa dei nonni e le risate dei bambini si rincorrevano felici per la casa, mentre il profumo delle bucce dei mandarini, talvolta anche bruciacchiate nel braciere sotto al tavolo, si sentiva in tutte le stanze; intanto, le mamme preparavano i piatti tradizionali, sotto l’occhio vigile della nonna che, con tanto amore, ci raccontava che il Natale era una festa importante, perché “Dio si era fatto bambino per donarsi a noi”. E proprio in quest’ottica di accoglienza, ogni anno, invitava una famiglia di vicini in difficoltà a condividere (termine oggi tanto di moda!) il pranzo di Natale.
Ed allora, anche “Io vorrei un Dicembre a luci spente e con le persone accese” (cit. Charles Bukowski) per ritornare a vivere il Natale con l’entusiasmo genuino di un bambino che ci insegna ad aprire i nostri cuori per Donarci agli altri, all’anziano che vive da solo, a chi soffre negli ospedali, ai bambini sfruttati, alle donne violate, a chi vive le miserie della guerra, dell’indifferenza, dell’emarginazione e della disoccupazione, a tutti quelli che, insomma, è più facile dimenticare perché, come dice Madre Teresa di Calcutta:
È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.
È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro.
È Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società.
È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale.
È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri!
Solo così, quando le luci danzeranno lontane, sarà sempre Natale, anche nelle calde serate estive!
Buon Natale a tutti.
Un grazie a Pino Fucito per le foto