Tutto ciò che è accettato condiviso assiomatico e pacifico per molti, se non addirittura per tutti, non solo non mi scoraggia ma anzi mi stimola ad esporre un punto di vista diverso, pur sapendo che esso susciterà, ovviamente, generale dissenso e scandalo.

Mi riferisco alla questione dell’inquinamento atmosferico che, non appena paventato e strombazzato dai soliti fanatici dell’ambientalismo, ha spinto il nostro solerte sindaco, anch’egli appartenente alla suddetta consorteria, ad assumere i provvedimenti del caso, già noti a tutti, ritenuti necessari a proteggere i suoi concittadini dal terrificante incombente pericolo di malattia devastazione e morte che grava su noi tutti come apocalittica infuocata spada di Damocle.

Mi son ricordato di quando anch’io, eletto sindaco, fui terrorizzato incalzato accusato e vilipeso dall’allora attivissimo Comitato Antibarriera che lottava contro lo spostamento della barriera autostradale da Salerno a Nocera, preconizzando immani disastri con copiose epidemie pestilenziali che avrebbero dovuto in breve tempo decimare l’infelice popolazione di Nocera e dell’Agro, vittima, a loro dire, della prepotenza omicida del sindaco di Salerno che intendeva scaricare sui nostri bambini le velenose esalazioni automobilistiche. Il che m’indusse, benché personalmente non ci credessi, comunque ad abbracciare responsabilmente la causa, ritenendolo mio dovere istituzionale, con delibere consiliari, ricorsi giudiziari e persino giungendo a far sequestrare il cantiere ad opera della Polizia Municipale. Sequestro che fu prontamente revocato dall’Autorità Giudiziaria. È storia verificabile.

Si dà il caso che sono trascorsi venti anni e quella paventata apocalittica catastrofe ecologica fortunatamente non si è verificata, come io ben sapevo perché avevo fatto le mie rilevazioni e assunto ben più serie informazioni scientifiche. Sta di fatto che persino Pilato, che pure non operava in regime democratico, finì per liberare Barabba e non Gesù perché il popolo così chiedeva, con tutto quello che ne è poi storicamente derivato.

Ora che, finalmente libero da responsabilità, posso esprimere come la penso, ve lo dico.

casello nocera 1Io sono contrario a qualsiasi provvedimento che si proponga di contrastare o limitare l’inquinamento atmosferico.

Primo perché è illusorio e quindi inutile.

Nel momento in cui nel mondo masse sempre più vaste si avviano verso stili di vita che implicano il crescente utilizzo di apparecchiature tecnologiche alimentate da energia artificiale (industrializzazione, automobili, aerei, cucine, ascensori, refrigeratori, riscaldamenti, ecc.) il cui fabbisogno non può che in minima parte essere sopperito da fonti di energia alternative, l’inquinamento è destinato inesorabilmente a crescere in misura esponenziale e non saranno le domeniche a piedi a risolvere il problema. Servono solo a prenderci per fessi.

Secondo perché è innaturale e quindi addirittura dannoso.

La natura ha già predisposto il meccanismo di risoluzione del problema di cui stiamo parlando, che non è per nulla nuovo, come crediamo. Nel corso di milioni di anni via via le specie viventi hanno attuato progressive mutazioni delle proprie strutture organiche, alcune casuali, ma le più indotte dalla necessità di assicurarsi la sopravvivenza mediante adattamento ai cambiamenti dell’ambiente esterno. La legge fondamentale dell’evoluzionismo è quella di eliminare i soggetti non idoneamente attrezzati ad affrontare i cambiamenti ambientali, favorendo quelli che si siano dotati di strumenti adatti ad assicurarsi la sopravvivenza. Non può essere l’uomo a condizionare l’ambiente ma viceversa, non siamo noi a violentare la natura ma è essa a violentarci. Ne deriva che fra alcune migliaia di anni, giuocoforza l’uomo deve essere diverso. Probabilmente il suo apparato respiratorio si adatterà a respirare ossido di carbonio e sarà turbato dall’ossigeno, chi lo sa.

Quindi tentare di disinquinare l’atmosfera si risolve in un rallentamento del processo evoluzionistico, un ostacolo e un ritardo dell’efficacia del rimedio naturale e quindi in un danno.

Per favore, non mi ammazzate!

Aldo Di Vito
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