L’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili del Tribunale di Nocera Inferiore parte con iniziative di aggiornamento. Ce ne parla il dottor Andrea Perrino
È una vera e propria rivoluzione quella in arrivo nel cosiddetto Terzo Settore dopo l’approvazione del Decreto legislativo 117 del 2017. Una riforma che cambiarà molto del mondo associativo come conosciuto, e che ha messo in mobilitazione sia gli appartenenti al settore che gli esperti contabili, che a Nocera Inferiore stanno pensando, dopo un primo convegno sul tema, ad una serie di iniziative concrete per supportare le associazioni nel cambio del modo di concepire il volontariato.
Andrea Perrino, presidente della commissione politiche sociali, societa’ ed ento no profit dell’Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili del Tribunale di Nocera Inferiore, ci aiuta a capirne di più.
«La riforma è entrata ufficialmente in vigore lo scorso 4 agosto, e abbiamo un anno di tempo per adeguare anche gli statuti delle associazioni già esistenti. Altrimenti esse, o le nuove che si costituiranno, non potranno ottenere la qualifica di ETS, Ente di Terzo Settore, come da oggi si chiameranno queste associazioni. Quinsi tranne le associazione sportive dilettantistiche, che restano in qualche modo nella vecchia normativa, non esisteranno più associazioni riconosciute o meno, onlus, associazioni di promozione sociale. Era una modifica attesa da anni».
-Quali saranno le differenze pratiche rispetto a prima?
«Bisogna avere uno statuto con una serie di nuovi contenuti. Soprattutto in ordine all’esistenza, che poi dovrà essere certificata anche da un revisore dei conti, di un patrimonio minimo che varia in funzione dell’attività svolta. Anche le attività collaterali svolte con partita Iva se non vengono indicate nello statuto non potranno essere svolte. Lo statuto dovrà essere fatto con atto notarile. Chi non sarà in regola non potrà più ottenere le agevolazioni fiscali previste, e non potrà accedere a determinate forme di finanziamento comuitarie o regionali. Anche il bilancio dovrà essere non più semplificato ma ordinario e pubblicato dall’associazione e presentato anche – per chi ha partiva IVA – al registro delle imprese e al Registro Unico Enti Terzo Settore. E dovranno essere certificati anche eventuali compensi corrisposti agli amministratori. Al momento però mancano alcuni decreti attuativi e quindi non ancora tutto è chiaro. Una cosa mi preme evidenziare: questi obblighi nascono per associazioni che hanno volumi di reddito superiori a 100mila euro o a scaglioni successivi, con adempimenti diversificati».
– L’Odcec sta pensando ad iniziative per soccorrere il mondo associativo?
«Stiamo valutando – è Giovanni D’Antonio, presidente Odcec Nocera Inferiore a rispondere – una serie di attività formative che stiamo valutando se riservare solo agli esperti contabili e dottori commercialisti, o aprire anche agli esponenti del mondo dell’associazionismo».
Torneremo sull’argomento, con l’aiuto degli esperti Odcec, per venire incontro alla necessità informare le associazioni del territorio.