L’esposizione delle fotografie di Vincenzo Balzano, preceduta da un convegno, è stata organizzata dalla rete di cooperative sociali “Consorzio Sol.co. Agro”. Protagonisti i pazienti delle comunità per la salute mentale “L’abbraccio” e “La Luna Storta”
di Virginia Vicidomini
È stata inaugurata ieri nel chiostro del convento di Sant’Antonio la mostra fotografica “Camera Lucida”, che potrà essere visitata fino a domani.
Gli scatti del fotografo Vincenzo Balzano coronano un progetto lungo diversi mesi, un lavoro sulle emozioni cominciato tra i pazienti delle rispettive comunità alloggio socio-sanitarie per la salute mentale del Consorzio Sol.co. Agro: “L’abbraccio”, a Sant’Egidio del Monte Albino, e “La Luna Storta” a Sarno.
«È stato fatto un percorso sul riconoscimento e la gestione delle emozioni, concretizzatosi poi attraverso lo strumento della fotografia – ci ha detto Rosa Vitulli, responsabile del settore salute mentale del Consorzio, che mira proprio a realizzare programmi di sensibilizzazione sui temi della salute mentale – è venuto fuori un lavoro talmente bello da volerlo condividere con la collettività, anche perché siamo in un territorio che ha bisogno di essere informato. Lo consideriamo come un punto di partenza». L’obiettivo è anche quello di far conoscere strutture socio-sanitarie a stile familiare che ospitano massimo 10 persone, dove il percorso riabilitativo è teso alla riacquisizione dell’autonomia nella gestione della vita quotidiana. «Noi lavoriamo per “perdere” i pazienti, non per tenerli dentro le comunità», ha aggiunto.
«Questa mostra è un atto di coraggio e di fiducia – ci ha invece detto Cinzia Vitiello, coordinatrice della comunità “L’abbraccio” – Parlare di emozioni per chiunque significa esporsi. Per persone con fragilità psichiche è ancora più difficile». E come sottolineato dalla coordinatrice dell’altra comunità coinvolta, Immacolata Carotenuto: «L’esperienza con la fotografia è stata un’ulteriore opportunità per rispecchiarsi in se stessi».
Nella mattinata di ieri, prima dell’apertura al pubblico della sala con gli scatti, un convegno ha trattato il delicato tema della salute mentale. Intervenuti il dottor Giuseppe D’Aquino, direttore dell’Unità Operativa Salute Mentale di Nocera Inferiore, che ha raccontato com’è cambiato all’interno della psichiatria il rapporto tra paziente e terapeuta, teso sempre più ad una dimensione “relazionale”, ed il dottor Ferdinando Pellegrino, dirigente della psichiatria dello stesso reparto.
«Per noi la disabilità vera è la sofferenza. Solo rispondendo a quest’ultima possiamo ridare una sorta di emancipazione», ha affermato la dottoressa Margherita Spagna, referente dei progetti sociali d’integrazione dell’Unità Operativa Salute Mentale, vero e proprio “collante tra sociale e sanitario”. A prendere la parola anche il dottor Isidoro Luciano Venerato, presidente del Consorzio Sol.Co. Agro, che si è detto “indescrivibilmente felice” per il risultato del progetto.
Ma i veri protagonisti sono stati proprio loro, i pazienti, che hanno esternato tutti i loro stati d’animo, annodati alle loro storie personali: rabbia, gioia, vergogna, tristezza, paura. «Non ci sono emozioni giuste o sbagliate – ha affermato uno degli ospiti delle comunità – Ci sono le emozioni. Le mie sono anche le vostre».