L’appuntamento è alle 18 nella sala convegni del convento di Sant’Antonio, per l’incontro “Migranti, ponti non muri”. Insieme a lui il progessor Gennaro Avallone dell’Università di Salerno
Mercoledì 22 novembre, alle 18, presso il convento Sant’Antonio, il presidio di Libera a Nocera Inferiore “Jerry Essan Masslo”, in collaborazione con la bottega equosolidale “Tutta n’ata storia“, ha organizzato il convegno “Migranti, ponti non muri“. Interverranno Gennaro Avallone, docente di sociologia dell’Università degli Studi di Salerno e don Tonino Palmese, referente di “Libera” per la regione Campania.
«Il neorazzismo attraversa i media, le istituzioni e la vita di ogni giorno e oramai si insinua dentro di noi è probabilmente il razzismo dei perdenti, precari, disoccupati, che oramai hanno trovato nel migrante il capo espiatorio – dichiarano alla sezione nocerina di Libera – I governi nazionali, in cerca di consensi, fomentano la “paura” verso i migranti con politiche securitarie e leggi disumane, come nel caso degli accordi Italia-Libia. Di fronte a profughi e persone in movimento, l’Europa si trasforma in una mostruosa macchina militare burocratica per respingerli, per fermare quelli che migrano alla ricerca di uguaglianza.
Come creare anticorpi al crescente razzismo? Come sfatare i luoghi comuni che demonizzano i fenomeni migratori? Davvero c’è una invasione insostenibile di migranti? Davvero “non possiamo permetterceli”? Davvero “pesano” sulla nostra società?». Sono questi i temi che saranno trattati nel corso dell’incontro.
«Con don Tonino Palmese – continua il comunicato della sezione nocerina di Libera – vorremmo capire che strumenti come società civile e solidale possiamo mettere in atto per riorientare lo sguardo verso l’umanità, la solidarietà, la contaminazione, il dialogo e la comune ricerca di un rispetto tra tutte le persone»
Farà da cornice all’evento la mostra fotografica “Cose da non credere. Un viaggio fra i luoghi comuni sui migranti”, a cura della Coop. Aries Onlus, e l’esposizione dei progetti equosolidali per un’economia di giustizia contro povertà e sfruttamento.