In America gli economisti hanno calcolato che un investimento sulla genitorialità, scuola e trattamenti prescolari si tradurrebbe in un notevole risparmio sui costi sanitari
Gentile dott.ssa Di Mauro,
sono un’insegnante e nel corso della mia carriera (insegno ormai da più di 35 anni) ho notato che i bambini che subiscono maltrattamenti, in famiglia o dalla società in genere, riportano una serie di problematiche diverse.
Mi riferisco a problemi di apprendimento e ragionamento, problemi di socializzazione con i compagni, problemi nel restare svegli in classe durante le lezioni e una cosa che mi è rimasta molto impressa, sono i loro occhietti tristi. Può spiegarmi se le mie impressioni hanno un fondamento o sono solo dovute al caso?
La ringrazio in anticipo,
la prof.ssa S.
Cara signora S., le faccio prima qualche premessa sulla ricerca: costantemente è stato dimostrato che i maltrattamenti sui bambini alterano i sistemi cerebrali deputati alla valutazione del rischio e della sicurezza, con durature e conseguenti difficoltà nella regolazione dell’omeostasi biologica e delle risposte emozionali. Storie di abusi e di trascuratezza da parte dei genitori sono stati costantemente associati a problemi di concentrazione, rabbia, panico, depressione, assunzione di cibo, farmaci, e sonno, così come alla diminuzione della frequenza cardiaca, a livelli più elevati di ormoni dello stress, e a ridotta o alterata risposta immunitaria.
Teicher e Sampson, in uno studio del 2016 suggeriscono che molte anomalie cerebrali, sia di tipo strutturale che funzionale possano essere la conseguenza diretta del maltrattamento infantile. Scrivono, nello specifico: “Il maltrattamento infantile esercita una prepotente influenza sullo sviluppo del cervello. Questi cambiamenti cerebrali possono essere meglio compresi come risposte adattative per facilitare la sopravvivenza e la riproduzione di fronte alle avversità”.
Inoltre, c’è uno studio famosissimo ormai, lo studio ACE (Felitti MD, Vincent, J., Anda, MD, Robert, F., Nordenberg, MD, 1998) che ha rivelato che le esperienze di vita traumatiche durante l’infanzia e l’adolescenza sono molto più comuni di quanto previsto e ha concluso che il maltrattamento è stato il problema di salute pubblica più costoso negli Stati Uniti, calcolando che i costi complessivi hanno superato quelli del cancro e delle malattie cardiache.
Facendo queste considerazioni, non posso fare altro che essere totalmente d’accordo con Lei su quello che ha notato nel corso degli anni e invitarla a trasmettere questa sua sensibilità e questi dati anche ad altre sue colleghe. Pur essendo a conoscenza del vostro impegno, vi raccomando di segnalare alle famiglie o a chi di competenza questi casi, per cercare di aiutare il più possibile i giovani coinvolti in queste dinamiche. Il sostegno sociale è una necessità biologica. Interventi sulla genitorialità non dovrebbero essere facoltativi, ma dovrebbero essere la colonna portante per la prevenzione ed il trattamento.
La lascio dicendole che in America, gli economisti hanno calcolato che un investimento sulla genitorialità, scuola e trattamenti prescolari si tradurrebbe in un notevole risparmio sui costi sanitari.
Quindi la ringrazio tantissimo per avermi scritto e spero di essere stata esaustiva nella risposta.
A presto,
Valentina Di Mauro
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