Verifiche sulla fatiscenza dei prefabbricati di Montevescovado, coinvolgimento di Regione e Iacp, conferenza permanente di servizio e la sistemazione di almeno 200 famiglie entro fine mandato
Sistemare la situazione abitativa di almeno 200 delle 400 famiglie che abitano i prefabbricati di Montevescovado entro la fine di questo mandato. È una vera e propria rivoluzione quella annunciata dal sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Palazzo di città, a cui ha partecipato anche Stefania Pecoraro, rappresentante del comitato che raccoglie le esigenze dei cittadini di Montevescovado.
Si tratta di una rivoluzione che il primo cittadino ha la consapevolezza di non poter portare a termine da solo, ed è per questo che intende portarla avanti con la Regione Campania e l’Istituto Autonomo Case Popolari. «L’emergenza abitativa che la città vive ormai da 37 anni, rispetto a Montevescovado, noi vogliamo affrontarla e, nei limiti del possibile, risolverla. Il censimento della situazione del disagio abitativo a Nocera avviato a settembre, per verificare chi occupa prefabbricati e case popolari e a che titolo la occupa è stato praticamente completato – annuncia Torquato – Da lunedì un’apposita conferenza di servizio valuterà come procedere a mettere in pratica il piano che è stato oggetto di un indirizzo programmatico dell’amministrazione». Il sindaco – che ha aperto pubblicamente alle forze politiche che vogliano apportare suggerimenti concreti e fattivi – poi spiega come il Comune, pur avendo cercato di sboccare il completamento degli alloggi già in corso di costruzione e lo sblocco dei terreni oggetto del fallimento Iacp futura si è poi scontrato con degli ostacoli posti proprio dalla curatela fallimentare di Iacp Futura. Le contromisure sono tutt’altro che di rilievo secondario: Torquato annuncia anche l’intenzione di ricercare, con procedure che saranno poi individuate dalla conferenza permanente di servizi che si insedierà lunedì, chi volontariamente possa, a Nocera Inferiore, mettere a disposizione case sfitte, in cui allocare quanti – in situazione di comprovato disagio abitativo – si trovino in una tale situazione di disagio economico da non potersi far carico di un canone di locazione, in modo da garantire la vivibilità a queste persone in attesa del raggiungimento degli obiettivi per i quali – ha evidenziato realisticamente il primo cittadino – probabilmente l’intera legislatura non basterà. Un passaggio complesso, poiché coinvolge più profili: la fattibilità giuridica, la sostenibilità economica, la messa a disposizione volontaria delle abitazioni. Nocera va ridisegnata, secondo il primo cittadino, anche svuotando e abbattendo quella parte più fatiscente dei prefabbricati pesanti, per i quali ha ordinato agli uffici tecnici comunali, pesantemente coinvolti dal punto di vista collaborativo insieme ai servizi sociali, verifiche sulla stabilità strutturale. «Fermo restando – dichiara Torquato – che se dalle verifiche dovesse risultare la necessità di uno sgombero delle strutture per la loro fatiscenza, in un modo o nell’altro ci arriveremo».