È in una fase di rilancio l’associazione nata 16 anni fa che riunisce aziende storiche familiari campane con alle spalle cento (e più) anni di attività. Ne fanno parte 30 eccellenze in diversi settori
di Virginia Vicidomini
Quanto può durare un’impresa? Un’azienda può “vivere” per sempre? In un’epoca di forte crisi e cambiamenti esiste una “ricetta”, un libretto delle istruzioni, da trasmettere alle nuove generazioni? Sono solo alcune delle domande che affiorano quando ci si trova davanti I Centenari, associazione di aziende storiche familiari campane.
Costituitasi a Napoli nel 2001, il fine è quello di promuovere lo sviluppo delle realtà imprenditoriali campane di più antica tradizione. Un «incubatore di valori da preservare, valorizzare, tramandare e comunicare» che porta avanti incontri, laboratori, iniziative culturali ed attualmente in fase di rilancio.
Un panorama di realtà eterogenee: dal Grand Hotel Excelsior Vittoria (1834) all’ottica Sacco (1802), dai gioielli di Ventrella (1850) alla ceramica di Pinto (1900) dalla pasticceria Pantaleone (1868) alla maison Cilento (dal 1907), simbolo e storia della sartoria napoletana giunta all’ottava generazione. Ma anche i coralli di Ascione (1855), l’acetificio De Nigris (1889), le cravatte di Marinella (1914).
«Lo scopo è ovviamente quello di valorizzare le nostre attività e di coniugare la tradizione con l’innovazione» ci ha detto la nocerina Paola Cianciullo (nella foto di apertura insieme al presidente Ugo Cilento), che gestisce insieme al fratello Massimo l’azienda salernitana “Cianciullo Marmi”. Fondata nel 1907, ha quindi un’esperienza nel settore della lavorazione dei marmi e delle pietre naturali lunga oltre un secolo.
«Diamo uno sguardo alla tradizione ma siamo proiettati al futuro. L’obiettivo è anche quello di aggregarci e confrontarci, scambiando esperienze tra i soci. Con il nuovo direttivo stiamo elaborando una programmazione delle attività per il 2018». Una modifica recente allo statuto prevede proprio l’allargamento alle altre realtà nazionali, oltre che campane. L’associazione inoltre dispone di una piattaforma web (www.assocentenari.it) e di una pagina facebook.
Ma quali sono i fattori determinanti per il successo di un’impresa e per la sua resistenza nel tempo? «Sicuramente l’affidabilità – risponde Paola Cianciullo a colpo sicuro – Noi ci basiamo molto su dei criteri che adesso si sono un po’ persi di vista: puntualità, qualità, competenza». Le sfide non mancano: il ricambio generazionale, la crisi economica, la globalizzazione. Ma i Centenari racchiudono un modello di business nostrano da portare avanti ed un punto di riferimento per le nuove generazioni. Alcune delle attività realizzate dell’associazione sono il Premio Efesto, istituito nel 2006 per le aziende che si sono distinte in diverse categorie, ed il Longevity Lab con l’università di Salerno.
Per far parte del sodalizio bisogna avere alle spalle cento anni di attività, con la peculiarità dell’appartenenza alla stessa famiglia. La domanda poi al vaglio del consiglio direttivo composto dal neopresidente dell’associazione Ugo Cilento, dal vicepresidente Mauro Ascione, dal segretario Paola Cianciullo, dal direttore Biagio Orlando e dai consiglieri Filippo Bronzi e Armando De Nigris.