A farne le spese, stavolta, sono i lavoratori delle prime ore del mattino che da Nocera Inferiore devono recarsi alla stazione di Napoli centrale. L’odissea è quotidiana!

di Enrica Granato
Continui ritardi, attese nel bel mezzo dei binari per interminabili minuti e senza spiegazioni dal personale di bordo, impianto di condizionamento rotto, corse che saltano: è questa l’odissea quotidiana imposta a chi, per ragioni di studio o lavoro, si muove presto affidandosi ai treni.

Beniamino, dipendente ATA di 65 anni presso una scuola del napoletano ma residente a Nocera Inferiore, ha spiegato come ogni mattina, alle 5, si reca in stazione con la consapevolezza di non sapere quando salirà sul treno.
«La corsa delle 5:25 per Napoli è quasi sempre in ritardo e mi fa perdere la coincidenza con il pullman che devo prendere per raggiungere il posto di lavoro. Lunedì addirittura hanno fatto scendere tutti nella stazione di Gianturco perché la corsa era stata soppressa all’improvviso: per fortuna abbiamo trovato un altro treno e siamo riusciti a risolvere l’imprevisto».
Il triste primato di peggior collegamento ferroviario quindi resta imbattuto, anche se – c’è da dire – sono stati consegnati alle Ferrovie dello Stato nuovi treni (i “Jazz”) funzionanti, comodi, moderni. Eppure, come raccontano i pendolari mattutini, loro sono ancora esasperati dai vecchi convogli pieni di spifferi gelidi ed acqua che filtra all’interno quando fuori piove.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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