L’episodio verificatosi probabilmente nella notte tra sabato e domenica. La rabbia di don Michele Alfano e della cittadinanza: manca videosorveglianza. Qui di sera succede di tutto
di Anna Vittoria Fattore
“Trickster 28” e “Gargamé”, questo è ciò che ignoti, questa notte, hanno scritto sulle mura del convento di Sant’Antonio, non risparmiando l’arco in tufo, profanato con il numero “28”. Una grave mancanza nei riguardi di una pezzo importante del patrimonio storico e culturale del nostro territorio.
“Non si ha il minimo rispetto per gli edifici che ogni giorno raccontano la storia della nostra città. Le scale del convento, ogni sera, diventano un luogo di bivacco per fumatori”: queste le parole del presidente del Comitato NO Vasche Emiddio Ventre che afferma, in seguito, che il danno recato non è affatto da poco. Come commenta su facebook il giovane Aniello De Prisco “l’atto vandalico non è altro che la conseguenza di molti ragazzi che bevono e fumano lasciando immondizia e, molto spesso, vomito. La soluzione è sicuramente un cancello davanti allo scalone d’ingresso per evitare l’assedio di persone incivili”.
D’altro canto, però, le scale del convento di Sant’Antonio sono da sempre un punto di riferimento per comitive d’amici che vogliono passare del tempo insieme o per musicisti che vogliono suonare e cantare in tranquillità. Monsignor Michele Alfano ha espresso il suo profondo dispiacere nei riguardi dell’accaduto, sottolineando l’assenza non solo dei dovuti controlli e di telecamere esterne ma anche la mancanza di sensibilità nei riguardi dell’arte e degli edifici storici. Un danno inconcepibile quindi che ha certamente segnato tutti noi e la nostra memoria. E non sono stati pochi quelli che, attraverso il social facebook, hanno usato espressioni decisamente pesanti circa il trattamento da riservare a queste persone che definire barbari incivili è davvero troppo poco.