La ricetta delle rame di Napoli e la tradizione antica della Sicilia che vuole che i nostri defunti vengano a trovarci nella notte di Ognissanti lasciando dei doni per più piccoli

di Maria Barbagallo

La commemorazione dei defunti accomuna civiltà antiche e diverse tra loro. Basti pensare che per gli antichi Egizi i morti rivivevano nelle loro tombe mentre a Roma i defunti proteggevano il focolare domestico. Anche in altre civiltà si celebravano i defunti, consolando le loro anime affinché guardassero con occhio benevolo verso i vivi.

fiera morti ossdiallovinUno di questi culti pagani è legato alla tradizione celtica, la cui celebrazione più importante era la «notte di Samhain», la notte di tutti i morti che si svolgeva tra il 31 ottobre (ultimo giorno dell’anno del calendario celtico) e il 1° novembre.
Con l’affermarsi della religione cristiana, la Chiesa cercò di modificare gli antichi riti pagani facendoli propri. Così nell’835 Gregorio II cristianizzò il capodanno celtico spostando la festa di Tutti i Santi dal 13 maggio al 1° novembre, pensando di dare un nuovo significato ai culti pagani. Ma l’intento del papa non riuscì poiché il popolo continuava a conservare le vecchie tradizioni e fu così che nel 998 l’abate Odilo di Cluny introdusse nel calendario cristiano la data del 2 novembre per onorare le anime degli scomparsi.
fiera morti ramedinapoliIn Sicilia il 2 novembre è una ricorrenza molto sentita ed è gran festa con scuole chiuse, luminarie e bancarelle piene di giocattoli e dolci. Infatti noi siciliani non la chiamiamo commemorazione dei defunti, bensì «festa dei morti», poiché non è una giornata di lutto ma una giornata felice, soprattutto per i bambini.
La tradizione vuole che la notte tra il 1° e il 2 novembre i defunti facciano visita ai loro cari ancora vivi e per testimoniare il loro passaggio lasciano delle sorprese per i più piccoli. In quella notte vengono nascoste tutte le grattugie perché si pensa che i defunti a chi non si è comportato bene, vadano a grattare i piedi. In alcune parti della Sicilia veniva lasciata la tavola imbandita con squisite vivande, in modo tale che i defunti rimanessero contenti.
La mattina del 2 novembre i bambini organizzano una vera e propria caccia al tesoro, andando in cerca dei regali ben nascosti in casa. Oltre ai giocattoli si usa regalare vestiti, scarpe e dolciumi vari come ad esempio: l’ossa i mottu (piccoli biscotti molto duri); i totò (biscotti spolverizzati di cacao o con glassa al limone); le rame di Napoli (dolci al cacao con una copertura di cioccolato fondente); i pupi ri zuccaru (statuette fatte di zucchero rappresentati paladini, bersaglieri, bambole); e poi l’immancabile frutta secca e la coloratissima frutta martorana.
Questa tradizione è rimasta viva, perché in Sicilia fino a qualche tempo fa non esisteva l’usanza di scambiarsi regali per Natale.
Dopo aver trovato i regali ci si prepara per andare al cimitero a far visita ai propri cari. Si respira un clima di serenità e gioia perché i nostri defunti sono tornati a trovarci e sarebbe un peccato non godersi questi due giorni. È come se si creasse un legame con l’aldilà. Tanti anni fa era usanza rimanere a pranzare sulle tombe o nelle cappelle di famiglia. A Palermo e Catania in occasione di questa ricorrenza si allestisce una grande «fiera dei morti».
Forse a molti di voi il «festeggiare» la morte può suonare strano se non addirittura macabro, ma l’intento è quello di far sorridere i più piccoli in un giorno di lutto, non demonizzando la morte ai loro occhi e rafforzando il legame con chi non è più con noi.
pupi zuccheroRicetta Rame di Napoli
Ingredienti
: 300 gr. di farina 00 – 110 gr. di zucchero – 200 gr. di latte – 60 gr. di burro – 60 gr. di cacao – ½ bustina di lievito – scorza grattugiata di un’arancia – 1 cucchiaino di cannella. Per la glassa: 200 gr. di cioccolato fondente – pistacchi tritati
preparazione: Mettere insieme in una terrina tutti gli ingredienti e lavorarli fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Su una teglia coperta con carta forno, disporre piccole cucchiaiate di impasto dando una forma ovoidale ed infornare per 15 minuti circa a 180°. Preparare la glassa facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente. Quando le rame di Napoli saranno pronte, sfornarle e lasciarle raffreddare, ricoprirle con la glassa e decorarle subito con i pistacchi tritati finemente, così si attaccheranno mentre la glassa si rapprende.

Lascia un commento