Alla biblioteca “Pucci” un convegno sulla prevenzione ambientale e il rischio sismico. Presenti anche gli studenti del “Pacinotti” di Scafati, vincitori del concorso “A scuola di Astroparticelle”
di Tania Pentangelo
Si è tenuto ieri, presso la biblioteca comunale “Pucci”, il convegno “Prevenzione ambientale. Storia geologica della Valle del Sarno con interventi su crisi idrica e rischio sismico” organizzato dal geologo Giulio Caso e dalla direttrice Nicla Iacovino.
Primo relatore il professor Maurizio Fimiani, docente di scienze presso l’Istituto Tecnico Industriale “Pacinotti” di Scafati, che assieme a tre dei suoi alunni, che hanno partecipato nell’ambito alternanza scuola-lavoro all’evento scientifico “Futuro remoto”, si è occupato de “Il rischio radon”. I ragazzi hanno aderito al progetto regionale “A scuola di Astroparticelle”, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, classificandosi terzi, grazie alla realizzazione di un poster illustrativo bilingue e alla presentazione di dati da loro stessi raccolti e cartografati.
«Quella del radon – ha affermato Fimiani – è una problematica ambientale attuale e sconosciuta ai più. Questo gas radioattivo inodore ed incolore in ambienti chiusi può raggiungere concentrazioni molto pericolose per la salute. L’Organizzazione mondiale della sanità ha stabilito, infatti, che rappresenta la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo di tabacco. Si parla di ventimila morti all’anno, tremila in Italia. È pressoché impossibile eliminare il rischio ma fondamentale è l’aerazione degli spazi, possibilmente nelle ore centrali del giorno. Il nostro obiettivo è stato quello di divulgare la conoscenza sul territorio, abbiamo però riscontrato disinteresse da parte di molte delle istituzioni preposte, in particolare gli enti comunali. Noi non ci fermeremo».
Il dottor Vincenzo Portoghese, invece, si è dapprima soffermato sulla storia del Vajont “durata vent’anni e conclusasi in tre minuti di apocalisse con l’olocausto di duemila vittime” per poi passare in rassegna le altre stragi occulte ambientali come quella della Val di Stava, l’alluvione di Salerno del 1954 e quello di Benevento del 2015 e le frane di Sarno del 1998. Il geologo, servendosi di alcuni atlanti, fotografia delle anomalie del territorio, ha esaminato i punti fondamentali di prevenzione e pianificazione. Come predisposto nei PUC e nei piani di protezione civile, è necessaria la presenza di una base dati e la programmazione di una serie di indagini come le analisi della qualità delle acque, dell’aria e delle radiazioni elettromagnetiche.
A discutere, invece, di “rischio sismico e prevenzione sismica” il dottor Sergio Lamberti che ha analizzato il rischio sismico e i differenti comportamenti sismici degli edifici in relazione alle proprie caratteristiche geometriche e strutturali.
Presente anche l’assessore alle politiche giovanili e culturali Federica Fortino, promotrice della prevenzione e dell’informazione a 360 gradi, e l’assessore alle politiche per l’ambiente ed il territorio Federico Piccolo, che ha ribadito che la conoscenza del territorio è il modo giusto per progettare e salvare vite.