Strani giochi di scatole cinesi tra la proprietà e la società che ha acquistito in questi giorni la testata. I redattori hanno proclamato una giornata di sciopero. Oggi non è arrivato nelle edicole
L’assemblea dei redattori del quotidiano “la Città” ha deciso di proclamare ad horas una giornata di sciopero dopo aver scoperto che la testata è stata ceduta dalla “Edizioni Salernitane srl” ad un’altra società di proprietà “schermata”. Lo rende noto un comunicato del Comitato di redazione.
“Quest’ultima società ha poi dato in fitto la stessa testata sempre alla ‘Edizioni Salernitane srl’, che nel frattempo ha cambiato composizione societaria. Tutto ciò è avvenuto senza che fosse data dall’azienda alcuna comunicazione, così come previsto dalla legge, al comitato di redazione ed ai dipendenti, nemmeno in concomitanza con la richiesta di ricorrere ad ammortizzatori sociali”.
“La Città” oggi non è arrivata nelle edicole. L’assemblea ha proclamato anche lo stato di agitazione ed affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni sciopero.
“Quest’ultima società ha poi dato in fitto la stessa testata sempre alla ‘Edizioni Salernitane srl’, che nel frattempo ha cambiato composizione societaria. Tutto ciò è avvenuto senza che fosse data dall’azienda alcuna comunicazione, così come previsto dalla legge, al comitato di redazione ed ai dipendenti, nemmeno in concomitanza con la richiesta di ricorrere ad ammortizzatori sociali”.
“La Città” oggi non è arrivata nelle edicole. L’assemblea ha proclamato anche lo stato di agitazione ed affidato al Cdr un pacchetto di cinque giorni sciopero.
Il Sindacato unitario giornalisti della Campania ”è vicino ai colleghi de ‘la Città’ di Salerno che hanno proclamato lo sciopero” si legge in una nota.
”La decisione – è scritto – è arrivata dopo una consultazione sindacale per discutere dello stato di crisi e di eventuali ammortizzatori sociali. Durante il confronto è emerso che la proprietà della società è cambiata da mesi e i nuovi assetti societari non sono stati tempestivamente comunicati al sindacato così come prevede il contratto di lavoro. Grave e preoccupante la condotta antisindacale dell’azienda che è stata invitata più volte alla chiarezza e alla trasparenza” conclude la nota.
”La decisione – è scritto – è arrivata dopo una consultazione sindacale per discutere dello stato di crisi e di eventuali ammortizzatori sociali. Durante il confronto è emerso che la proprietà della società è cambiata da mesi e i nuovi assetti societari non sono stati tempestivamente comunicati al sindacato così come prevede il contratto di lavoro. Grave e preoccupante la condotta antisindacale dell’azienda che è stata invitata più volte alla chiarezza e alla trasparenza” conclude la nota.