Nonostante la manifesta insoddisfazioni delle opposizioni consiliari, la seduta odierna ha segnato un punto a favore dell’amministrazione comunale. Sospesa la delibera incriminata
Non c’è stato l’atteso mea culpa dell’amministrazione guidata dal sindaco Manlio Torquato nell’odierna seduta del consiglio Comunale, dedicata ad interpellanze ed interrogazioni dell’opposizione. Punto principale sul quale ci si attendeva una più accesa contesa tra le parti quello relativo alle interrogazioni di Vincenzo Spinelli e Tonia Lanzetta, entrambe sulla delibera di Giunta 167 dello scorso maggio.
È quella che è finita anche all’attenzione dell’Antimafia con il quale si dava indicazione agli uffici di avviare l’iter per una variante al Puc, che avrebbe consentito di realizzare una casa famiglia in un terreno adiacente la parrocchia di san Giuseppe, a Montevescovado, e per la quale è sotto indagine don Alfonso Santaniello e sono finiti agli arresti i candidati consiglieri Ciro Eboli e Carlo Scarpa.
La difesa del sindaco si è basata sulla considerazione che l’atto, del quale comunque verrà sospesa l’efficacia con metodologie da verificare, era un atto di indirizzo politico e non un attoi esecutivo. «Le varianti al Puc – ha ricordato Torquato – seguono lo stesso iter procedurale dello stesso, e quindi dopo il lavoro degli uffici ci sarebbe stata la Giunta, la pubblicazione, le osservazioni, il sottoporla agli organi preposti». Tutto quanto, insomma, avrebbe garantito l’amministrazione da eventuali errori,
Del resto – ha evidenziato il primo cittadino – anche l’osservazione per la quale per presentare una richiesta bisogna essere legittimati a farlo non ha fondamenti, come evidenziato dalla giurisprudenza. Questione, questa, che ha visto il netto dissenso di Spinelli, che ha controbattuto che chi chiede di costruire qualcosa, di destinazione sociale o meno, debe avere disponibilità del terreno su cui propone di costruire. E don Alfonso questa disponibilità non l’aveva.
Bicchiere mezzo pieno invece per l’interrogazione sullo stato della villa comunale posta da Alfonso Schiavo, e sulla sua reintitolazione (attualmente è dedicata al generale Roberto de Sauget): gli ha risposto l’assessore Immacolata Ugolino, che ha evidenziato come la sistemazione sia nel programma opere pubbliche del 2017-19, e come esistano già delle relazioni dell’ufficio preposto che elenca i lavori da fare. In ordine al nome, quello di Roberto de Sauget, che Schiavo ha definito insignificante per i nocerini risulta invece essere quello di colui che la fece – da comandante del presidio militare nocerino che insiste proprio di fronte alla villa – sistemare così come è giunta fino ad oggi. Una questione che, comunque – ha ribadito l’assessore – è di competenza della commissione toponomastica.