Il presidente del Comitato, il nocerino Antonioluigi Villani, ha chiesto lo scioglimento del sodalizio e la chiusura della pagina Facebook. Poi, ognuno sarà libero di procedere come vuole
Sembra giunta al capolinea la lotta dei pendolari della linea ferroviaria storica Napoli – Salerno. Almeno rispetto all’attuale composizione del comitato.
È infatti di ieri il post del presidente del gruppo Antonioluigi Villani (nella foto), che in buona compagnia di Alfonso Vitale, Emiddio Ventre, Giuseppe Senatore, Giovanni Iacuzio, Mario Gambardella, Cesare Dello Buono, Antonio Tambasco, Alfonso Benevento e Mario Ferrara, ha chiesto lo scioglimento dell’attuale comitato.
Tra i motivi della decisione la mancata lotta a spada tratta contro il nuovo orario ferroviario, che prevede (con pochissime eccezioni) solo treni che effettuato tutte le fermate, con notevolissimi rallentamenti del tempo di percorrenza, mentre l’intento del Comitato era fare in modo che venisse “adottato un orario ferroviario “promiscuo”, all’interno del quale possano convivere armonicamente i sacrosanti diritti dei Comuni “minori” e gli altrettanto sacrosanti diritti dei Comuni “maggiori”. Ciò significa che la volontà del Comitato è che sulla linea vi siano sia i treni metropolitani regionali cosiddetti “lenti” (cioè che effettuino tutte oppure diverse fermate) sia i treni regionali diretti che colleghino Napoli a Salerno e viceversa e Napoli alla zona a sud di Salerno fino alla Calabria, alla Puglia ed alla Basilicata e viceversa”.
Villani, che si scaglia senza mezze misure contro la “polemica molto accesa” che a suo dire i soci Alfonso Tulipano ed Edmondo Battista stanno conducendo contro di lui, vista “l’assoluta inconciliabilità delle posizioni ed il ripudio totale dei metodi descritti al punto 3) (le invettive, nda) e ribadendo di non volere continuare tale negativa diatriba”, chiede lo scioglimento del Comitato e la chiusura della pagina Facebook, così da “consentire ai sottoscritti ed ai loro oppositori di creare nuovi Comitati in linea con le rispettive posizioni”.
Una soluzione, quella che si prospetta, che sembra andare in direzione di un indebolimento dei diritti dei pendolari i quali, dopo l’incidente di Portici che nel 2014 comportò un lunghissimo stop alla circolazione sulla tratta, hanno conosciuto stravolgimenti di orari ed effettivi disagi. Inutile aggiungere che sulla pagina Facebook si è immediatamente scatenata l’ennesima polemica tra nocerini e pendolari di altre città.