Dopo la festa per l’Addolorata, la città accoglie alcuni frammenti sacri del corpo del santo giunti in questi giorni anche a New York
di Rosa Soldani
È stato accolto con grande commozione l’arrivo della reliquia di san Pio da Pietrelcina, nel pomeriggio di ieri, nella basilica di sant’Alfonso a Pagani.
L’appuntamento è stato voluto fortemente dal gruppo di preghiera «Servi della sofferenza» di Sant’Antonio Abate, ed ha permesso l’incontro tra i due santi della nostra terra, entrambi molto amati, al cospetto di un nutrito gruppo di fedeli. Pagani non è nuova a eventi religiosi di questo tipo. Lo scorso anno una messa solenne nella chiesa del Corpo di Cristo aveva accompagnato l’arrivo della reliquia di Giuseppe Moscati, il medico santo, per un appuntamento che contò centinaia di fedeli giunti dall’intero agro. Molto ricco il cartellone religioso di quest’ultima settimana.
Dal 15 al 17 settembre, per i festeggiamenti in onore della Vergine Addolorata, la storica Confraternita dei Servi di Maria ha inteso dare un’impronta culturale alla festa con la presentazione di due libri di alto contenuto sociale: “Dalla parte degli ultimi” del professor Salvatore Gargiulo e “C’era una volta… la festa” di Patrizia Sereno. Nella prima serata si è affrontato il tema del cambiamento delle politiche sociali negli ultimi venti anni, con occhio rivolto al lavoro dei piani di zona nei singoli ambiti di operatività, alla presenza dei sindaci di Pagani e San Marzano sul Sarno, ma anche di altri rappresentanti delle politiche sociali, come il dottor Porfidio Monda, e Francesca Annunziata, presidente di «Agro Solidale».
Nella serata di sabato appuntamento con i ricordi legati alla festa di sant’Alfonso raccolti in un diario divenuto libro, intriso di devozione e nostalgia, da Patrizia Sereno, introdotta dal giornalista Davide Speranza e da Teo Oliva. Un viaggio negli anni d’oro della festa, quando Pagani tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto era meta di pellegrini dall’intera Campania, e un invito a recuperare gli antichi valori e tradizioni ormai tristemente rottamati che animavano quegli appuntamenti religiosi. Durante le celebrazioni dei quattro giorni, è stato esposto al pubblico un cimelio religioso, un elemosiniere di fine ottocento, ritrovato nelle sale della chiesa e restaurato per l’occasione, utilizzato per la storica processione del venerdì santo che a Pagani è un appuntamento fortemente sentito da molti secoli, ennesima dimostrazione del fervore religioso che da sempre pervade la città liguorina.