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Ieri la prima assemblea del comitato di quartiere: chieste a gran voce le case per sostituire i prefabbricati. Torquato: “Istituiremo un ufficio dedicato al problema”

di Tania Pentangelo

Sono grida di aiuto quelle degli abitanti del rione Monte Vescovado, miste al silenzio di chi nelle parole ormai non crede più. Con lo sguardo diretto alle loro abitazioni, che a stento possono definirsi tali, denunciano ancora una volta il degrado con cui convivono ogni giorno.

Questo in occasione del primo incontro organizzato dal comitato “Monte Vescovado”, al fine di interloquire con l’amministrazione per dare una risposta ai quesiti posti ormai da troppi anni. A dare voce alle quattrocento famiglie, che risiedono nei fatiscenti immobili, Anna Stefania Pecoraro, presidente del comitato costituitosi lo scorso 4 luglio, che ci ha detto: «Vogliamo sapere quando saranno realizzati i 360 appartamenti che ci spettano e nel frattempo chiediamo al sindaco di assicurarci maggiore vivibilità. Necessitiamo di un’adeguata segnaletica stradale, della manutenzione di scale e balconi e di una condizione igienica decente. Le fondamenta di tutti gli stabili sono praticamente allagate, potrebbero crollare da un momento all’altro. Inoltre siamo preoccupati per la presenza delle due gru situate nell’ex cantiere, sempre più precarie e pericolose. La nostra zona è ormai un ricettacolo di spazzatura. Se non si prenderanno provvedimenti andremo alla Procura della Repubblica. Siamo stanchi».8 A trentasette anni dal sisma del 1980 la situazione è sempre la stessa: drammatica.
Presenti all’incontro il sindaco Manlio Torquato e l’assessore alle politiche per l’ambiente ed il territorio Federico Piccolo. 18«Le difficoltà di questo quartiere sono purtroppo note da tempo – ha affermato il primo cittadino – e ho sollecitato in prima persona la creazione del comitato, punto di riferimento necessario per una più efficace organizzazione. Il problema principale rimane quello delle abitazioni e noi ci impegneremo affinché si possano costruire il prima possibile. Prego tutti, però, di collaborare per cercare di intervenire almeno sull’urgenza con l’unico scopo di vivere meglio. Dobbiamo tenderci la mano e impegnarci insieme per gestire con ordine questa situazione di grande difficoltà. Sarà calendarizzato un appuntamento a settimana ed istituito un ufficio dedicato esclusivamente a questo problema».

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