Il parlamentare di Fratelli d’Italia lancia a Torquato un suggerimento: «contribuisca a togliere il velo di opaco. Lui è una persona onesta». E su Pagani: Gambino un gigante rispetto a Bottone
di Gigi Di Mauro
Torna a parlare della situazione creatasi a Nocera Inferiore l’onorevole Edmondo Cirielli, colonnello dei carabinieri in congedo parlamentare, figlio di una nocerina purosangue e di un ufficiale dell’Esercito. Un fratello magistrato, un altro generale dell’Arma, della città in cui è nato non ama sentir parlare male, e lo si capisce dalle prime battute.
«Noi abbiamo attualmente un consigliere comunale nella persona di Elio Borzi, che sta seguendo la vicenda nocerina. Ma anche il candidato sindaco, Pasquale D’Acunzi, che non ha aderito a nessun partito rimanendo civico cerca di essere aggiornato in tempo reale. Io credo che nemmeno in Consiglio comunale si capisca veramente quello che sta accadendo, perché giustamente gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo essendo le indagini ancora in corso. È certamente un fattore di incertezza, ma anche di preoccupazione, perché non si sa quante persone possono essere coinvolte in questa vicenda. Io conosco i fatti solo per quel che ho letto dai giornali, ma come ho già dichiarato ritengo che Manlio Torquato sia una persona per bene e non collusa. Sta di fatto che alcune persone vicino a lui hanno avuto rapporti che possono definirsi ambigui, e sta di fatto che sono sono stati assunti atti amministrativi che queste persone auspicavano. Sono anche stati fatti in piena campagna elettorale degli atti che sicuramente saranno legittimi, ma per esempio quello che ha consentito a Fosso Imperatore di abbassare gli anni in cui non si può dismettere il suolo ricevuto, ha una pregnanza politico elettorale significativa. Al di là di questo giudizio di sospensione, di attesa che la Magistratura faccia le sue indagini, io mi sento di spendere qualche parola in più per Torquato che conosco da ragazzo. Non mi sento di mettere in dubbio la sua onestà, ma l’esigenza di trasparenza verso l’opinione pubblica è un problema che si impone. Nell’interesse dello stesso Torquato, io la commissione di accesso la chiederei. È il modo migliore per verificare che non ci siano state commistioni, che non ci siano state pressioni camorristiche, che non siano stati fatti atti per la campagna elettorale. Quale modo migliore esisterebbe per Torquato per dimostrare che la sua è stata un’amministrazione cristallina?».
– Saltiamo un attimo a Pagani: si parla di Gambino come candidato nuovamente al sindacato…
«Io innanzitutto lo augurerei ai cittadini di Pagani. Gambino negli anni in cui è stato sindaco aveva reso la sua Pagani una delle città più efficienti dell’agro. In questi anni di amministrazione del suo successore invece è arrivata veramente ad un livello infimo, sul piano amministrativo e della vivibilità, come si legge dai giornali. Non mi pronuncio sulle indagini in corso, ma solo su quello che leggo: clima denso di polemiche, cambi di casacca e di maggioranza, con una situazione che va al di là delle più fosche aspettative. È ben chiaro che Gambino, che già è bravo di suo, di fronte all’amministrazione attuale diventa un gigante. So che sta facendo queste valutazioni, anche se io ritengo che per il lavoro che svolge, i voti che ha preso, essendo uno dei nostri maggiori dirigenti regionali, dovrebbe puntare al Parlamento. Ma mi rendo conto che l’amore per la sua città potrebbe spingerlo verso altre direzioni».
– Se Gambino si ricandida a sindaco della sua città si libera un posto in Consiglio regionale: è ipotizzabile che si peschi un sostituto a Nocera Superiore?
«Innanzitutto entrerebbe in Consiglio regionale Nunzio Carpentieri. E se il consigliere uscente Carpentieri decidesse di ricandidarsi noi tutti, compresi gli amici di Nocera Superiore, sosterremo la sua campagna elettorale. A Nocera Superiore c’è un progetto di candidatura a sindaco dell’attuale capogruppo alla Provincia, Giuseppe Fabbricatore. Anche Fabbricatore, secondo me, dovrebbe puntare al Parlamento. Però anche qui la scelta finale sarà del nostro capogruppo e del partito di Nocera Superiore. Contrariamente a quel che si dice, che io imponga le scelte, sono invece un uomo molto rispettoso. Qui a Nocera Inferiore alla fine è stato il coordinatore Adriano Bellacosa che ha indicato Pasquale D’acunzi, così come a Nocera Superiore fu indicato a suo tempo dal partito Roberto Viziola. Noi siamo un partito vero, e quindi sono i livelli territoriali quelli che prendono le decisioni, come è giusto che sia. Io sono di Nocera Inferiore, abito a Cava de’ Tirreni. Ma in nessuno di queste due città ho mai detto quello che bisognava fare. Ho partecipato alle decisioni senza mai pretendere di decidere tutto io».