Il capogruppo regionale ha presentato alla Direzione generale ambiente della Regione una propria nota che dovrà contribuire a far luce su una vicenda piena di “si dice”
Rischio riduzione per le forniture idriche in Costiera Amalfitana, interviene Alberico Gambino. Con una nota protocollata ieri, il presidente del gruppo consiliare regionale di FdI ha chiesto alla Direzione generale ambiente ed ecosistema della Regione Campania informazioni in merito ad una paventata riduzione della portata idrica ai Comuni della Costiera Amalfitana per 60 litri al secondo (da 190 a 130 litri al secondo).
«Dichiarazioni rilasciate dal presidente di Salerno Sistemi – scrive Gambino – indurrebbero a ritenere che gli uffici della Direzione generale ambiente ed ecosistema, di propria sponte, ovvero senza sollecito o richiesta alcuna e senza il coinvolgimento dei sindaci interessati e degli stessi organi dell’Ente idrico campano, avrebbero proceduto ad una rimodulazione della distribuzione dell’acqua derivante dalle fonti di approvvigionamento utilizzate da Salerno Sistemi (per la città di Salerno) e dalla società Ausino Spa (per i comuni di Cava de’ Tirreni e della Costiera Amalfitana). Indurrebbero anche a ritenere che l’aumento della portata idrica per la città di Salerno avverrebbe con contestuale riduzione della portata assicurata ai comuni della Costa Amalfitana nei mesi estivi. Se tanto dovesse essere vero- continua Gambino- sarebbe stata assunta una grave decisione, probabilmente anche irregolare nella forma e nella sostanza, che lascia sconcertati perché avulsa ed indifferente alle reali situazioni tuttora esistenti sui territori che sarebbero ingiustamente ed illogicamente penalizzati. Mi preme sottolineare, inoltre, che i dati di consumo dimostrano che le presenze turistiche in Costiera Amalfitana non sono affatto diminuite a settembre 2017 e tale decisione penalizzerebbe il sistema turistico su cui si fonda l’economia dei territori e l’immagine della Regione Campania nel mondo». Nella lettera, Gambino ha chiesto di sapere se tale decisione è stata realmente assunta, se è frutto di specifiche richieste, se sono state sviluppate riunioni con il coinvolgimento dell’Ente idrico campano e dei soggetti gestori, su quali dati sarebbe stata fondata la convinzione che le esigenze dei comuni costieri per i mesi di settembre e ottobre sarebbero inferiori a quelle di luglio ed agosto, le ragioni per cui i sindaci interessati non sarebbero stati informati preventivamente.