I docenti universitari dell’ateneo di Fisciano protestano cancellando alcune sedute d’esame previste in questi giorni. Preoccupazione tra gli studenti
di Rosa Soldani
Lo sciopero dei professori universitari, di portata nazionale, contro il blocco degli scatti stipendiali, coinvolgerà anche l’ateneo salernitano. Si parla di ottantasette docenti delle varie facoltà del polo universitario campano che hanno aderito alla forma di protesta indetta dal «Movimento per la dignità della docenza universitaria», proclamata a fine luglio e dichiarata dalla Commissione di garanzia come legittima.
Il dipartimento che ha registrato il maggior numero di adesioni è quello di ingegneria industriale, subito seguito dal dipartimento degli studi umanistici, di scienze giuridiche e così di seguito.
Si tratta di uno sciopero col quale gli accademici intendono porre all’attenzione del ministro Fedeli l’annosa questione del blocco degli scatti di anzianità, ossia il congelamento di situazioni contrattuali che limitano il progresso economico dei lavoratori, con una presa di posizione volta a garantire non tanto l’aspetto economico della professione, quanto – come affermato dai portavoce della protesta – la dignità lavorativa dei professori universitari, formatori di professionisti e di eccellenze nazionali. Lo sciopero prevede l’annullamento di una delle due sedute autunnali di esame per i corsi di studio con doppio appello nel periodo accademico che va dal 27 agosto al 31 ottobre, e per le facoltà che indicono una sola seduta d’esame, sebbene le modalità di sciopero in questo caso siano ancora in divenire, presumibilmente la cancellazione della seduta con previsione, però, di un appello straordinario. Tutto ciò per garantire agli studenti il diritto di sostenere gli esami, più semplicemente il diritto allo studio. La finalità della scelta è quella di non creare oltremodo difficoltà agli universitari, sebbene gli stessi sui social si mostrino già preoccupati per la mancata possibilità, in molti casi e per le cattedre aderenti alla sciopero, di avere a disposizione entrambe le date d’esame generalmente previste, con la conseguente necessità di riorganizzare le proprie tabelle di marcia. Anche per il mondo della scuola e per il ministro Fedeli il momento non è dei più propizi. La fase di transizione prevista dalla riforma Renzi, che prevede nuove modalità di reclutamento degli insegnanti, con regole diverse già a partire dai prossimi concorsi, ha procurato una serie di malumori e di ricorsi tra i lavoratori della scuola, a partire dagli algoritmi ministeriali usati per l’assegnazione delle sedi scolastiche, che in molti casi hanno portato gli insegnanti salernitani, e del nostro agro, a chilometri di distanza da casa. Gran lavoro, dunque, per il ministero, in un mondo come quello della scuola e dell’università cui prestare grande attenzione perché settore trainante e volano del progresso ,che può passare solo dal sapere e dalla cultura.