Brevettata dall’ingegnere americano Willis Haviland Carrier, a casa o in ufficio è protagonista dell’estate. I primi funzionavano con ammoniaca o clorometano

di Rosa Soldani 

L’aria condizionata compie oggi 115 anni: un’invenzione che ha cambiato radicalmente l’esistenza dell’intera popolazione mondiale la quale, alle prese con stagioni estive sempre più torride e nel bel mezzo della calura pomeridiana, può sempre contare su un valido alleato, il condizionatore.  

La prima installazione del «condizionamento ad aria», come nella espressione originaria, risale al 17 luglio 1902, quando il dispositivo brevettato dall’ingegnere americano Willis Haviland Carrier (nella foto accanto alla sua “creatura”) fu apposto per la prima volta in una tipografia. Lo scopo principale del nuovo strumento era inizialmente quello di deumidificare luoghi particolarmente umidi, quali la tipografia di Brooklyn nella quale il primo condizionatore fu accolto. L’intento era quello di risolvere i problemi di continui sbalzi di umidità che rendevano difficile il corretto trattamento della carta e dell’inchiostro. Ben presto la genialità dell’invenzione mostrò i suoi frutti, tanto da essere impiegata anche nell’industria tessile, negli uffici e, nel dopoguerra, nelle case private e nelle automobili.I primi gas refrigeranti utilizzati per il funzionamento dei sistemi di aria condizionata, come l’ammoniaca o il clorometano, rivelatisi altamente tossici, hanno lasciato spazio negli anni all’uso di sostanze meno dannose per la salute umana, come il freon, che ha proprietà refrigeranti ed è innocuo per l’uomo. Certo, lo smodato utilizzo dei condizionatori nella nostra vita quotidiana ha comunque ampi risvolti negativi , se pensiamo ai malanni causati dal passaggio dalle freschissime stanze refrigerate alla “calda realtà” o all’effetto che i dispositivi di condizionamento, ormai presenti ovunque, hanno sull’ozono atmosferico, tanto da essere spesso oggetto delle conferenze mondiali sul clima. La soluzione che ci viene prospettata sta come sempre nella massima aristotelica secondo cui «la virtù sta nel mezzo» e, dunque, utilizzando i condizionatori veramente nei casi necessari e con maggiore oculatezza, non si può certo non riconoscere la meraviglia di questa invenzione, soprattutto se imbottigliati nel traffico a ferragosto o in ufficio a lavoro con tanto di giacca e cravatta ben annodata. Insomma, come direbbero le sagge nonne delle nostre terre, questa scoperta sia sempre “santa e benedetta”. E allora, oggi 17 luglio 2017, possiamo tutti ben dire con soddisfazione: buon 115°compleanno, e grazie, aria condizionata!

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