Criticatissima la richiesta di finanziamento inoltrata da Salvatore Bottone improntata sulla valorizzazione della festa della Madonna delle Galline e di tradizioni di Comuni viciniori

Spara a zero contro il sindaco di Pagani, Salvatore Bottone, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Motivo del contendere questa volta è il fatto che il primo cittadino, in un progetto di cui ha chiesto il finanziamento con fondi comunitari, “sia arrivato a mortificare e a trasformare in comune sagra di paese una tradizione millenaria come la festa della Madonna delle Galline.

«Tanto è – evidentemente – il primo risultato – scrive Raffaelina Stoia a nome del gruppo FdI – del “recente matrimonio Bottone – Pd” che ha ormai completamente consegnato Pagani agli interessi elettorali del Messia Vincenzo e dei suoi due apostoli Giuseppe e Michele. Solo pensare di proporre un progetto, per accedere ad eventuali finanziamenti comunitari, che pur denominato “ Festa della Madonna delle Galline” mischia e confonde, invece e nel programma approvato, la grande tradizione nostra con quelle, pur rispettate e di elevato valore, di Sarno (Festa dell’Assunta e dei Paputi), di San Valentino Torio (Infiorata dei Casatori e Saint Valentine in Love) e di San Marzano Sul Sarno (Festa di San Biagio e de “a Maronnella”) costituisce un oltraggio alla storia, alla tradizione e finanche alla dignità del popolo paganese e di quello dei comuni coinvolti».
I consiglieri del partito della Meloni, che precisano in 130mila euro l’importo del finanziamento richiesto, chiudono il loro comunicato con tanto di veleno in coda: «Il sindaco ritiri il ridicolo e pasticciato progetto approvato, peraltro costituito solo da un assemblaggio di spezzoni in Word riproducenti storie e tradizioni dei comuni coinvolti, e lo sostituisca con “un vero progetto” che chiede finanziamenti comunitari, e che impiega risorse del bilancio comunale, per valorizzare Pagani e le sue tradizioni, i suoi siti culturali ed artistici, le sue chiese e la basilica di S. Alfonso che nulla hanno da invidiare a chicchessia».

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