Gli sconfitti stracciati “Hanno perze ‘e vòje e vanno truvanno ‘e corne”, sfogando il rancore e la delusione in querule bagatelles da quattro soldi,

strascichi più che consueti in una campagna elettorale stipata di centinaia di candidati, attachees, clientes, collaboratori e seguaci di candidati, comitati e sottocomitati, migliaia di richieste di tessere e certificati elettorali in uffici affollati e congestionati dove impiegati stanchi e affaticati si sono alternati continuamente tra sonno veglia pranzo e cena e non tutti sono perfettamente addottorati su leggi e regolamenti. Di disordini e mezzucci chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Se qualcuno ha sbagliato, paghi ad opera della Magistratura et de hoc satis.

Ma una cosa è certa: la responsabilità penale è personale e Torquato non c’entra “nì p’a capa e nì p’a coda” e restano inutili, velleitari e controproducenti per chi lo fa, i tentativi di coinvolgerlo in piccinerie e spruzzi di fango che non lo raggiungono, perché il popolo sovrano lo ha plebiscitariamente proclamato persona retta e corretta che, oltre tutto non aveva alcun bisogno di siffatti espedienti. Dunque, statevi calmi.

Piuttosto, “quousque tandem Ciriellus habuteris patientiae nostrae?” Ancora una volta, tralignando dai compiti e poteri parlamentari, usa impropriamente l’interrogazione, strumento costituzionale serio e importante da utilizzare per questioni di alto livello nazionale o internazionale, per chiedere al Ministro dell’Interno, in tutt’altre faccende affaccendato, se sa che cosa è accaduto in un minuscolo comitato elettorale di una piccola cittadina. Ebbene anche noi, da cittadini di Nocera Inferiore, ed io in particolare quale diretto interessato, controinterroghiamo il signor Ministro dell’Interno per chiedergli se conosce gli sfracelli e casini e guai che il suddetto Ciriellus ha combinato negli anni ai danni di questa città, dell’Agro e del Salernitano, dilapidando anche un patrimonio ideale ed elettorale di tutto rispetto, con la complicità di Fini e Alemanno, con rispetto parlando.

Fra l’altro, se Ciriellus non s’intende tanto di diritto, apprenda che il Prefetto, il Ministro e la signora Bindi non sono Organi sovraordinati al sindaco quale rappresentante dell’autonomia locale direttamente eletto dal popolo, se non quando si profilino infiltrazioni camorristiche o mafiose. Ma non facciamo ridere!

A tal proposito vi racconto un fatterello. Quando ero sindaco, alcune signore si lamentarono con me per il fatto che avevo istituito un senso unico. Io spiegai loro che quel provvedimento era necessario all’insieme della circolazione e non potevo modificarlo per soddisfare interesse particolari. Loro dissero: “Noi andremo più in alto” ed io di rimando: “Allora dovete andare in Paradiso, perché al di sopra di me, in questa materia, c’è solo Dio”.

Non era un atto di superbia ma solo un modo di spiegare che la legge assegna a ciascuna Istituzione specifiche competenze.

Ciriellus faccia il parlamentare, tanto ormai lo sa che elettoralmente non se lo fila più nessuno, tanto è vero che in questa campagna elettorale si è guardato bene dal farsi vedere in giro, per non danneggiare D’Acunzi. E speriamo che con una buona legge elettorale ce lo leviamo definitivamente dalle palle.

 

Aldo Di Vito
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Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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