Un corvo anonimo inonda le redazioni giornalistiche con le sue considerazioni “scandalizzate” e le foto del “complotto”, ma gli interessati all’unisono smentiscono: solo una riunione sul caso D’Alessio
Smentisce le accuse di “carboneria” e riunioni segrete Alfonso Schiavo, già candidato sindaco ed ora consigliere comunale di opposizione, ed altrettanto fa Pasquale Milite per i 5Stelle.
A scatenare la curiosità lo sfogo di un sedicente attivista grillino, che ha intercettato una “riunione tra sconfitti” in un bar di Castel San Giorgio.
Presenti (lo confermano i diretti interessati) gli ex candidati sindaci ed ora consiglieri Alfonso Schiavo, Vincenzo Spinelli accompagnato da Pasquale Milite, Tonia Lanzetta tramite l’ex consigliere Giuseppe Grassi, Pasquale D’Acunzi, e i non eletti Mario Stanzione e Domenico Fimiani (tramite una sua collaboratrice).
«Non è successo niente di cospirativo – spiega Alfonso Schiavo – ci siamo visti lì solo per un fatto di comodità e per parlare insieme del caso D’Alessio e trovare una posizione comune. Se la tornata elettorale ci ha assegnato il ruolo di opposizione dovremo pur farla. E dalla riunione uscirà un comunicato firmato da tutti tranne che dal Movimento 5 Stelle. Annoto con vero rammarico l’assenza all’incontro dell’ex candidata Luisa Gagliardi, che evidentemente avrà già iniziato a percorrere altre strade».
«Le segnalazioni su quanto denunciato dal video di Fanpage – è Pasquale Milite a parlare – erano state fatte già domenica, ed i vinti, almeno alcuni, non ci stanno a star zitti: almeno, dicono alcuni di essi, dobbiamo fare un documento per la città ed avere delle risposte anche dal sindaco.
Uno di loro propone di vedersi ad un bar, comodo da raggiungere per tutti, e si parla di come voler affrontare tale situazione e se si era disposti a fare un comunicato congiunto. Andando via, la prima cosa che ci siamo detti io e Vincenzo: non abbiamo nulla in comune con loro, dobbiamo andare avanti per i fatti nostri, e così è stato!
Oggi, invece, qualcuno che si definisce “attivista 5 Stelle” sostiene di aver ascoltato altro e che ci saremmo messi d’accordo con gli altri della minoranza (da tenere presente che c’erano anche i non eletti) con un patto contro Torquato. Peccato che il “sedicente attivista” non si sia alzato, presentato ed offeso, ma ha preferito scattare qualche foto di nascosto e poi mandarla alla stampa chiedendo le nostre teste (si fa per dire…) in modo anonimo e firmandosi “Aquila Nera” … forse ha sbagliato, voleva dire #avvoltoio».
«Non conoscevo Alfonso Schiavo – ci dice Mario Stanzione, promotore dell’incontro – ed ho scoperto una persona onesta e battagliera. A Nocera sono successe cose inenarrabili durante il voto. Spero la Magistratura chiarisca sulla compravendita dei voti e su episodi clientelari come quello di persone non ancora in età giusta partite con il soggiorno anziani. Lì per verificare basta davvero poco».