Ecco che, una sentenza UE di alcuni giorni fa dichiara illegale la famosa piattaforma online Pirate Bay, penalizzando di conseguenza anche gli intermediari
di Francesca Melody Tebano
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea “ci va giù pesante” e prende decisioni drastiche per contrastare i contenuti illegali caricati dagli utenti.
La sentenza parla chiaro: Pirate Bay è accusata di violare i diritti d’autore e quindi ritenuta illegale.
Più volte, in passato, la piattaforma è stata protagonista di vicende giudiziarie. Nel 2015 le autorità svedesi avevano confiscato i server della società, creata da Peter Sunde, ma il sito aveva riaperto i battenti subito dopo. Ma che cos’è Pirate Bay? È la più grande piattaforma di condivisione online di torrent, da parte degli utenti, in questo caso, però, opere protette dal copyright. In genere, si tratta, per la maggior parte, di file riguardanti film e musica. Non finisce qui, nel mirino della sentenza ci sono anche gli intermediari come Google e Facebook, accusati di aiutare gli utenti nel reperire il sito, attraverso l’indicizzazione dei file torrent, appunto. Quindi, complici di agevolare la pirateria online.
Per questo motivo i due colossi del web vengono richiamati a una maggiore responsabilità in questo senso.
A scamparla ancora, invece, sono i cosiddetti cyberlocker, che funzionano in un modo diverso: non indicizzano, ma sono archivi online, come Zippishare o Rapidgator, che gli utenti utilizzano per condividere musica o, in particolar modo, serie tv. Indubbiamente, dopo questa riforma sul copyright sono stati compiuti grandi passi avanti per contrastare la pirateria su internet, ma ci vorrà ancora un po’ di tempo per sconfiggerla del tutto (e non è detto che ci riusciranno).