È quanto ha sostenuto dopo una visita ai più importanti monumenti delle due città il presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, Giuliano Volpe, ospite del Rotary per la presentazione del suo libro
È decisamente emozionante il testo del post che il presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici, Giuliano Volpe, ha pubblicato sul suo profilo Facebook, corredato da un bellissimo album fotografico, quale sintesi della sua visita di ieri alle due Nocera su invito del Rotary Club Nocera Inferiore-Sarno:
“A Nocera Inferiore per presentare il mio libro. Grazie alla cortesia dei miei ospiti Annamaria Barbato Ricci, al presidente del Rotary Basilio Firmiani, alla collega Anna Maria Ieraci Bio e ad alcuni giovani studiosi, storici e archeologi – scrive il presidente Volpe – ho potuto avere il piacere di conoscere alcuni dei tanti straordinari monumenti di Nocera (sia Superiore sia Inferiore: ma il contesto è assolutamente unitario, prescindendo da tali divisioni amministrative; anzi uno dei problemi della mancata valorizzazione di tale patrimonio sta anche in queste separazioni e incomprensibili contrapposizioni locali). A partire dal meraviglioso battistero paleocristiano, uno dei meglio conservati al mondo! Peccato che non si conosca ancora la cattedrale, alla quale il battistero era annesso e l’intero complesso episcopale: ci sarebbe spazio per un grande progetto di ricerche. Impressionante la visita nei cunicoli dell’anfiteatro, perfettamente conservato a vari metri sotto un gruppo di edifici di età medievale-moderna sviluppatisi al di sopra, che in parte sfruttano l’edificio antico come cantine. E, poi, il convento francescano di santa Maria degli Angeli con il bellissimo chiostro affrescato e la biblioteca. A Nocera Inferiore lo straordinario castello, ridotto a rudere e assai poco valorizzato (meritoria l’attività di un’associazione di giovani , ‘Ridiamo vita al Castello’ che sarebbe bello vedere come gestore di questo monumento), lo straordinario Convento di Sant’Anna con splendidi affreschi e cicli pittorici.
E’ un vero peccato che un complesso culturale di tale importanza, a pochi chilometri da Pompei e Paestum e dalla costa, cioè da aree frequentate di milioni di turisti, abbia così pochi visitatori. Serve un progetto di valorizzazione (ma anche di ricerca, di restauri, di tutela paesaggistica e di gestione) all’altezza di un grande patrimonio culturale tutto ancora da conoscere”.
La giornata è stata lunga e la presentazione nell’auditorium del Convento di Sant’Antonio del suo libro “Un patrimonio italiano. Beni culturali, cittadini, paesaggio” (UTET) è stato solo il punto di arrivo di un tour del force in cui ha trovato sintesi la volontà della delegazione del Rotary di mostrare all’ospite i tesori culturali dei luoghi e il desiderio di conoscenza del presidente Volpe, accompagnato dalla moglie, professoressa Annunziata Giangaspero.
In un certo qual modo, coi suoi sensori affinati dall’esperienza, il professor Volpe ha compreso immediatamente i nodi che rendono grama la vita culturale delle due Nocere, stupefatto di tanta bellezza così poco valorizzata.
Si è addentrato, grazie alla dedizione alla causa di Carmine Montalbano, in un cunicolo scarsamente arieggiato di una cantina di Grotti, per avere contezza delle maestose dimensioni dell’anfiteatro; ha ammirato con la incontenibile gioia di un bambino alle prese con un bel dono il Battistero, accolto dal parroco don Antonio Adinolfi, insistendo sulla necessità di risolvere il mistero archeologico della scomparsa cattedrale; si è sbalordito per il ciclo di affreschi del chiostro di Santa Maria degli Angeli; si è inerpicato in ogni dove del Castello del Parco, depredato persino di camini e pinnacoli e ha sorriso per il beffardo deposito nella Cappella Guidobaldi di incongrui lampadari di Murano, costati uno sproposito all’epoca del loro acquisto; è rimasto fulminato dal tesoro pittorico tardo medioevale celato nel Monastero di Sant’Anna.
Si è trattata di una corsa contro il tempo e non è stato possibile fargli vedere tutto, a cominciare dal Museo Provinciale e dalla Pinacoteca di Sant’Antonio. La Caserma Tofano che, naturalmente, ha potuto vedere solo dall’esterno, ha suscitato nel professor Volpe ulteriore sbalordimento, evocando in lui le innumerevoli attività di interesse culturale che sarebbe possibile realizzare in un contenitore così ampio.
Di San Giovanni in Parco, ad esempio, non s’è accennato: i ‘partigiani’ della rinascita di Nocera, di cui il Rotary è cenacolo d’elezione, glielo hanno riservato ad una prossima visita.
Poi, il convegno, intreccio di passioni e sollecitazioni culturali. Peccato che il sindaco Manlio Torquato, assente per vacanza detox dopo le fatiche elettorali, si sia persa un’occasione ghiotta per interloquire con una personalità così importante nelle politiche culturali nazionali, nonché per incontrare l’assessore alle politiche giovanili, ai Fondi europei e a tanto d’altro della Regione Campania, Serena Angioli. Al suo posto l’unico assessore che, al momento, sappiamo riconfermato: Mario Campitelli.
Telegrafico il benvenuto del presidente del Rotary, Basilio Fimiani; da Serena Angioli, infine, che ha sintetizzato i nodi sulle tematiche delle politiche dei beni culturali, l’occupazione giovanile, l’associazionismo, è venuto un messaggio di sprone e di speranza. Sono poi cominciate le relazioni che hanno toccato argomenti nevralgici attinenti i contenuti del libro di Giuliano Volpe. Quattro i discussant che hanno affrontato argomenti di rilievo, quali l’aderenza della memoria con la realtà (Rosario Giuffrè, già prorettore vicario all’Università Mediterranea di Reggio Calabria); i beni culturali e paesaggistici nel dettato della Costituzione italiana (Alfonso Vuolo, professore di Diritto costituzionale all’Università ‘Federico II’ di Napoli); il progetto I.TER che, come un’inedita TAC, geolocalizza strutture istituzionali, sanitarie, industriali, culturali e rappresenta una vera e propria sfida per la nostra Regione (Antonio Dinetti, della Direzione Generale per la Ricerca della Regione Campania); Gigi Di Mauro, direttore del Risorgimento Nocerino, ha focalizzato il ruolo della stampa locale nella valorizzazione dei beni culturali. Francesco Li Pira ha introdotto i contenuti del libro di Giuliano Volpe con notazioni acute e originali. Il palcoscenico è poi passato all’Autore che, malgrado l’ora tarda, ha appassionato l’attento pubblico con un racconto coinvolgente e puntuale sui temi portanti del suo libro, una pubblicazione pietra d’angolo delle nuove e più moderne politiche sui beni culturali. Una manifestazione che rimarrà negli annali rotariani e potrà segnare nuove consapevolezze nei nocerini (e nel mondo) sul grande patrimonio infruttifero sul quale siamo letteralmente seduti.