Il medico pneumologo non le manda a dire all’amministrazione Torquato, e ai grillini pone interrogativi e denunce sul piano politico. Si accendono i toni prima del silenzio elettorale
di Assunta Striano
“Dove sono finiti i servizi sociali a Nocera Inferiore? Sono solo fonti di voto e di clientele? Come li ha gestiti e li gestisce l’amministrazione uscente?” Queste le domande che si pone Alfonso Schiavo in un comunicato che è stato diramato dal suo staff, in cui riprende anche l’attacco che il Movimento Cinque Stelle nei giorni scorsi aveva mosso nei suoi confronti, accusando il medico nocerino di essere stato l’artefice della gestione privatistica del servizio idrico ad opera della GORI.
«Uno dei principali disastri dell’amministrazione uscente e del sindaco Manlio Torquato – dichiara il candidato sindaco Alfonso Schiavo – è stato generato nella gestione dei servizi sociali, a partire dal piano di zona che è stato terreno di scontro tra i Comuni di Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio. Una battaglia che si è poi conclusa quando hanno formato consorzio per la gestione dei servizi sociali, finalmente diventato realtà nell’aprile del 2017. Il problema non è solo il piano di zona: in verità all’interno del nostro Comune i servizi sociali vengono gestiti in modo privatistico e clientelare dall’attuale assessore D’Alessio!
Questa situazione sta emergendo ed è emersa nei giorni di campagna elettorale, dove solo per ricerca di consenso si è cercato di fare qualcosa e di dare qualche fondo, qua e là. Voglio denunciare questa situazione dal punto di vista politico – afferma ancora Schiavo – perché nel mio programma io non parlo solo di “periferie”. Non mi riempio la bocca di questa parola, ma voglio che dalle periferie riparta Nocera. Sono per il popolo: qualcun altro no. Manlio Torquato ha acconsentito a clientele, e cari amici grillini, un pensiero anche a voi, in cinque anni di amministrazione Torquato, a fronte di problemi seri come questo dei servizi sociali, mi attaccate per una delibera del lontano 2008. Pensate alle cose serie, non alla GORI».
Le poche ore che precedono ormai la mezzanotte del 9 giugno, chiusura della campagna elettorale, si prospettano cariche di toni sempre più accesi, frutto di un confronto serrato tra candidati.