Se il conducente ha il tempo tecnico di fermarsi, è obbligato a farlo anche prima che sia scattato il rosso. Gli ermellini: «Anche col verde l’automobilista non è esonerato dall’obbligo di diligenza nella condotta di guida»
di Rosa Soldani
Nell’immaginario dell’automobilista indaffarato, sempre di fretta con le commissioni da sbrigare e con le proprie tabelle di marcia da rispettare, fatta eccezione per l’incontrastabile traffico cittadino, l’unico ostacolo alla marcia è rappresentato dal semaforo rosso.
È questo il solo colore in grado di arrestare la corsa, ovviamente nel rispetto del codice della strada per il quale l’accensione del rosso al semaforo corrisponde ad obbligo di arresto del veicolo. E così, se il verde è sinonimo di “via libera”, della natura del giallo si vive spesso il dubbio: si passa o non si passa? Delle due l’una: col giallo quasi sempre si passa, ma contro le disposizioni del codice della strada. La Cassazione, con sentenza 11702 del 2017, depositata l’11 maggio, ha infatti confermato la correttezza del verbale elevato ad una automobilista rea di aver attraversato col semaforo giallo in azione. La donna, rivoltasi ai giudici di piazza Cavour dopo essere risultata soccombente nei primi due gradi di giudizio, non l’ha spuntata in Cassazione dal momento che il codice della strada, rispetto alla funzione del semaforo giallo, è chiaro. L’accensione del giallo, della durata di circa tre secondi, deve indurre l’automobilista a fermarsi laddove questi lo possa fare in condizioni di sicurezza, e cioè quando abbia il tempo necessario per arrestare il proprio mezzo allo stop. Solo quando il giallo scatti in fase di attraversamento allora la corsa può procedere, per sgomberare l’incrocio non avendo in questo caso il guidatore il tempo tecnico per frenare in sicurezza. Di conseguenza, chi alla vista del giallo incalza per superare il semaforo prima dell’avvento del rosso, commette un’infrazione, punibile con sanzione da 162 a 646 euro e decurtazione di 6 punti dalla patente, 12 se neopatentati. L’elemento sicurezza è la chiave della disposizione normativa. Essa è data dalla prudenza, e dunque allo scattare del giallo ci si deve fermare. D’altra parte la Cassazione ha confermato che prudenza debba essere adottata anche quando è attivo il verde, in quanto «l’automobilista non è esonerato dall’obbligo di diligenza nella condotta di guida che, pur non potendo essere richiesta al massimo, stante la situazione di affidamento generata dalle indicazioni semaforiche, deve tuttavia tradursi nella necessaria cautela riconducibile alla ordinaria prudenza ed alle concrete condizioni esistenti nell’incrocio», anche in relazione a pericoli derivanti da eventuali comportamenti illeciti altrui che, adottando sempre prudenza e diligenza, possono essere scongiurati. Insomma, chi va piano – e si ferma al giallo – va sano, lontano e senza contravvenzioni!