Una collaboratrice del primo cittadino, Immacolata De Tollis, ci descrive il Manlio Torquato che scopre una umanità inaspettata anche da chi lavora con lui fianco a fianco
di Immacolata De Tollis
Sono qui a scrivere cose che mai avrei pensato di scrivere. A volte la nostra vita si intreccia in relazioni che per svariati motivi, per vicissitudini inattese, mutano il loro iniziale senso e si trasformano in qualcosa di autentico, di forte, in rapporti veri.
Il destino tira i fili delle nostre vite, li unisce, li separa, inaspettatamente ci apre gli occhi e il cuore, facendoci vedere cose, vivere sensazioni che mai avremo pensato di poter provare.
Ci capita di incontrare ogni giorno nuove persone, con alcune delle quali nascono rapporti lavorativi, di amicizia, di stima, a volte sono invece rapporti nati indipendentemente dalla nostra volontà e che vanno avanti come dovere e noi, presi dagli affanni quotidiani, dai tanti impegni, dalla corsa frenetica delle nostre giornate rimaniamo fermi sul nostro gradino di superficialità senza avere il tempo di vedere veramente chi ci è accanto, senza soffermarci a guardare in fondo, oltre le apparenze, senza arrivare al cuore delle persone che ci circondano e poi capita d’improvviso una situazione, un avvenimento che ti fa aprire gli occhi, che ti stupisce, a tal punto da voler condividere con il mondo la tua sensazione, perché, è stata talmente forte, talmente vera, che va assolutamente esternata affinché tutti possano vedere quello che hai visto.
Oggi per motivi istituzionali nonché di coscienza civile e cittadina, mi sono trovata ad affrontare un momento straziante della vita di una donna, la perdita di sua figlia, morta ammazzata all’ età di 44 anni.
Come ho detto, in veste istituzionale ho partecipato al funerale di questa donna, accanto al sindaco Manlio Torquato il quale, nell’esprimere il suo cordoglio, senza neanche rendersene conto ovviamente, ha smascherato una parte di se che credo conoscono in pochi e che a dire il vero, non sembra potergli appartenere e che invece dovrebbe essere quello che tutti vedono quando lo guardano. Quando vai oltre le apparenze riesci a vedere la vera essenza di una persona, la sua fragilità, la sua grandezza, la sua umiltà, la sua sensibilità e la sua grande umanità.
Ebbene si, in un momento disarmante qual quello di un funerale di una donna uccisa a 44 anni, io ho visto una persona speciale che vorrei avessero visto tutti.
Ora con queste mie parole, con il racconto delle mie sensazioni, di ciò che ho percepito, vorrei che tutti vedessero per un attimo questa persona, dall’apparenza autoritaria, dai toni assolutistici, come la più sensibile ed emotiva delle persone, la cui umanità e sensibilità dovrebbero essere note a tutti perché tutti possano apprezzarne la vera essenza.
Ho visto a mio fianco non il “sindaco”, l’uomo tutto d’un pezzo che vedo ogni giorno, una persona estremamente umana, educata e rispettosa del dolore altrui, pronta a condividerlo e ad offrire il suo incondizionato appoggio.
Nell’esprimere il suo cordoglio alla mamma della donna morta, straziata dal dolore e nel baratro della disperazione, ha offerto un abbraccio che è andato oltre mille parole, che con autenticità e affetto, è stato talmente vero da aver emozionato chi era al suo fianco.
Un abbraccio tenero, vero, ha mostrato un cuore immenso, comprensivo, dolce e allo stesso tempo rassicurante, per un attimo ho visto un abbraccio di un figlio ad una madre che soffre, che con autenticità sembra dire, nonostante tutto io sono qui.
Ebbene, dico queste cose con le lacrime agli occhi, so che parlo di cose che forse non tutti possono comprendere o meglio che non a tutti arriveranno come sono arrivate a me, non tutti potranno percepire quello che ho vissuto, quello che ho provato ma vorrei ugualmente condividerne la grandezza perché vorrei che tutti vedessero un nuovo uomo o meglio, lo stesso uomo che limitatamente, superficialmente crediamo di conoscere senza accorgerci che oltre la corteccia c’è una grandezza indescrivibile, autentica, che diventa educazione, rispetto, buon senso, viene investita di autorità, a volte per i ruoli che si ricoprono, altre per difesa, altre ancora per necessità ma che ha sempre l’essenza dell’umanità e della sensibilità.
nelle foto due momenti del lavoro istituzionale al fianco del sindaco di Immacolata De Tollis