Un appuntamento con il vescovo Giuseppe Giudice e con il mondo medico per discutere se il testamento biologico sia una giusta scelta per la morale cattolica

di Anna De Rosa
Un convegno per discutere del biotestamento: lo ha organizzato, per il 18 maggio, l’isis Fortunato di Angri.

L’iniziativa, che avrà inizio nei locali dell’istuituto alle ore 18, parte mettendo in evidenza la posizione della Chiesa cattolica, che è chiaramente espressa dal 1988 dalla Congregazione per la dottrina della fede: «La vita umana è sacra perché, fin dal suo inizio, comporta l’azione creatrice di Dio e rimane per sempre in una relazione speciale con il Creatore, suo unico fine. Solo Dio è il Signore della vita dal suo inizio alla sua fine: nessuno, in nessuna circostanza, può rivendicare a sé il diritto di distruggere direttamente un essere umano innocente».
Al convegno interverranno il dirigente scolastico Giuseppe Santangelo, la docente di religione cattolica Emilia Longobardi, il direttore dell’Unità operativa complessa di anatomia patologica dell’ospedale Andrea Tortora di Pagani Antonio Mirabella, il direttore dell’Unità operativa semplice dipartimentale della terapia del dolore e cure palliative dell’ASL Salerno Italo Fabris, l’avvocato Alfredo Cretella, il vescovo Giuseppe Giudice e il direttore ufficio diocesano Salvatore D’Angelo.
Questo incontro entra nel ciclo “Le giornate della legalità”, durato per tutto l’ anno scolastico, nel corso del quale sono stati presentati diversi argomentie che hanno visto partecipare esponenti della Guardia di Finanza, il sindaco di Angri Cosimo Ferraioli con un gruppo della Polizia locale, vari commercialisti e avvocati. Il tutto per presentare diversi argomenti, dando così agli studenti tutti, ma in particolar modo agli alunni di terza e di quarta, l’opportunità di comprendere il mondo del lavoro.

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