Questa mattina la società rossonera ha ufficialmente annunciato di aver interrotto “consensualmente” il rapporto con il direttore sportivo, tra i principali imputati per il mancato raggiungimento dei risultati sperati
di alerio D’Amico
«Ho conosciuto una realtà stupenda e persone che non dimenticherò, auguro un grande futuro alla Nocerina». Sono queste le ultime parole da direttore sportivo per Riccardo Di Bari, che questa mattina ha interrotto consensualmente il suo rapporto lavorativo con la Nocerina, iniziato lo scorso 12 settembre.
Un’esperienza decisamente negativa per il diesse, che avrebbe dovuto mettere a disposizione della società di via Matteotti la sua esperienza e le sue conoscenze, con l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato e tornare tra i professionisti. Il “principale capo d’accusa” che incombe sulla testa di Di Bari è la gestione del mercato invernale; chi è stato ceduto non è stato rimpiazzato in maniera adeguata e i calciatori acquistati non si sono rivelati propriamente adatti al 3-5-2 tanto caro a Simonelli. All’ormai ex direttore sportivo va anche imputata una pessima gestione del rapporto con tifosi e mezzi di comunicazione, che avevano chiesto a gran voce chiarimenti soprattutto sui risultati negativi ottenuti nella parte centrale del girone di ritorno, senza mai ottenere risposte. Una maggiore presenza di fronte a telecamere e microfoni, soprattutto dopo le pesanti sconfitte contro Potenza e Gelbison, avrebbe lanciato a tutto l’ambiente un chiaro segnale di coesione e di vicinanza all’allenatore, l’unico a metterci la faccia, sia nei momenti di maggiore esaltazione che in quelli di totale depressione. La stessa società rossonera, annunciando il divorzio da Di Bari proprio alla vigilia della sfida play off contro il Gravina, ha evidentemente mostrato di non aver apprezzato a pieno l’operato del direttore sportivo, che aveva tutte le carte in regole per indirizzare sui binari giusti la stagione della Nocerina e ha fallito piuttosto miseramente.