Un incontro tra associazioni che ha visto non poche contestazioni alla gestione pubblica non garante della salute dei cittadini, messa in pericolo da miasmi cancerogeni
di Tania Pentangelo
Prosegue il ciclo di incontri di approfondimento sulle criticità ambientali che interessano il nostro territorio. Argomento del dibattito, tenutosi ieri presso il Convento di Sant’Antonio, la contaminazione del fiume Sarno.
A prendere parola Emiddio Ventre, presidente del comitato “No vasche, no inquinamento” che ha affermato: «A Nocera Inferiore non sono mai partiti i lavori di collegamento della rete fognaria al depuratore sito ad Angri e secondo i dati Arcadis nel nostro Comune sono presenti ben venti punti di immissione legali tra Cavaiola e Solofrana. La situazione si è aggravata soprattutto nell’ultimo anno sia per la mancata ma necessaria diluizione dei reflui sia per l’eliminazione da parte della Gori delle vasche Imhoff, microdepuratori dei liquami presenti nei condomini e nelle abitazioni. I cittadini che abitano a via Matteotti, via Citarella, via Quasimodo e via Martinez Y Cabrera, dove tra l’altro hanno sede anche il liceo classico Vico e la scuola media De Lorenzo, sono sottoposti, infatti, ad un aerosol di prodotti cancerogeni».
Un problema che affonda le sue radici nei continui sversamenti abusivi a carico delle aziende conciarie di Solofra, che eludono i depuratori beneficiandone economicamente.
«Basta guardare il colore rossiccio delle acque fuoriuscenti dal depuratore di Costa di Mercato San Severino – ha aggiunto Ventre – che indica la presenza di cromo in quantità nettamente superiori ai limiti di legge. Ricordo inoltre la chiusura dei pozzi a Solofra e Montoro per l’allarme tretracloroetilene, rilevato persino in una falda acquifera a 200 metri dal sottosuolo. Il mio principale obiettivo è quello di informare e denunciare per creare consapevolezza, senza alcun allarmismo. Lo Stato non può continuare a contaminare le matrici ambientali compromettendo la salute pubblica, dobbiamo lottare per i nostri figli».
Presente anche Francesco Albano, membro del gruppo “Difendiamo ambiente e salute – Montoro”, che ha invitato ad una task force tra comitati “al fine di unire esperienze per aggredire la problematica su più fronti in maniera costante e quotidiana”.