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Alla fine i nodi della grande frammentazione cui si assiste in questa tornata elettorale cominciano a venire al pettine: qualche aspirante sindaco ha sparato prima di esser certo di avere polveri a sufficienza. E così ora i nove aspiranti sindaci potrebbero ridursi per l’effetto “mancano firme e candidati”. Perché, come tutti sappiamo, ogni lista necessita di almeno 250 firme “valide” di cittadini del territorio, e ogni cittadino può firmare a sostegno di una sola lista.  Molti sindaci in pectore sostengono di avere dalla loro almeno due liste (ma alcuni tre e per il sindaco uscente si parla di sei liste), e così già solo per la presentazione andiamo dalle 4500 alle 6000 firme necessarie. Ma bisogna tenersi larghi, raccoglierne almeno 300 a lista, non si sa mai.
In quanto ai candidati consiglieri, a liste complete andremmo da un minimo di 432 aspiranti (due liste a candidato) a un massimo che può arrivare ad oltre 800. Praticamente un candidato a famiglia. E allora, in questi ultimi dieci giorni che precedono la presentazione delle liste potremmo avere più di qualche sorpresa. A destra si parla già di un matrimonio (d’interesse, ma in questa circostanza ci sta tutta) tra l’inossidabile Franco D’Angelo e Pasquale D’Acunzi.  Il populista Mario Stanzione potrebbe avere alla fine una sola lista, così come la candidata di Legalità e  Trasparenza Luisa Gagliardi. Una dovrebbero averne (ma questo è scontato) i 5Stelle di Vincenzo Spinelli, due Alfonso Schiavo che si è ritrovato però senza l’appoggio totale di Sinistra Italiana e senza quello di Mdp che pure sembrava scontato. Tranquillissimi sembrano invece Domenico Fimiani (Noi con Salvini) e Tonia Lanzetta (civica). A quest’ultima si attribuiscono due liste certe e una possibile terza in arrivo. Quanto saranno complete (con 24 candidati) le liste si potrà scoprirlo solo nel giorno della presentazione. Ma i “bene informati” giurano che ci saranno molti vuoti o candidati “prestati” da altre realtà, che rimarranno a zero voti.
A proposito di voti, i sindaci in pectore si saranno fatti bene i loro conti? Alle ultime elezioni comunali hanno votato circa 31mila cittadini sui 38mila600 aventi diritto. Per passare con certezza al ballottaggio saranno necessari almeno 10mila voti. Chi li ha?

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