Un convegno ieri al centro di quartiere di via Loria: relatore il professor Antonello Crisci che ha illustrato le modifiche introdotte dalla legge Bianco-Gelli
di Tania Pentangelo
Si è tenuto ieri presso, il Centro di quartiere comunale, l’ultimo degli incontri di medicina organizzati dall’associazione medica Marco Levi Bianchini “Scuola Medica San Giovanni in Parco” che da anni opera attivamente sul territorio.
Tema dell’appuntamento, moderato dalla dottoressa Giulia D’Alessandro e introdotto dal presidente dell’associazione Carlo Montinaro, “La responsabilità civile e penale del medico” a cura del professor Antonello Crisci.
Punto focale della relazione la legge Bianco-Gelli in vigore dal primo aprile che ha come oggetto le disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario.
«Secondo il primo articolo della legge 24 del 2017 – ha affermato Crisci – la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto alla salute ed è perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettività. Per ciò che concerne il profilo penale, l’articolo 6 della legge 24 introduce il nuovo articolo 590 sexies, che abroga la disposizione contenuta nella legge Balduzzi che prevedeva la punibilità solo per colpa grave. Il valore delle linee guida, il cui uso deve risultare confacente al caso concreto, rimane circoscritto ai casi di imperizia e non viene preso in considerazione nei casi di negligenza e imprudenza».
Ma il vero e proprio cambio di rotta rispetto alla tradizionale impostazione giurisprudenziale si ha in ambito civile. «Si parla di doppio binario – ha aggiunto – la struttura sanitaria o socio sanitaria risponde di responsabilità contrattuale nei confronti del presunto danneggiato mentre la responsabilità del sanitario dipendente o in regime di libera professione è di natura extracontrattuale. La riforma inoltre prevede l’introduzione sia di un tentativo obbligatorio di conciliazione, attraverso consulenza tecnica preventiva, sia di precisi obblighi assicurativi in capo alle strutture sanitarie e agli esercenti la professione sanitaria».
Un sistema per arginare il problema della medicina difensiva e l’uso spropositato del contenzioso contro la categoria, che deve mantenere però un atteggiamento corretto, come affermato dal professore: «L’errore professionale rappresenta un elemento possibile nella pratica di ogni medico. Senza dubbio resta fondamentale prevenire gli errori e diminuire il rischio clinico, tuttavia va realisticamente affermato che qualora tutti i sistemi siano stati insufficienti e si sia realizzato l’evento il vero professionista deve saperlo riconoscere minimizzando gli effetti sul paziente».