A distanza di secoli si mantiene viva la tradizione per i nocerini di recarsi “a monte” il giorno dopo la pasquetta: tra canti, preghiere, pic-nic e la tappa al santuario

di Virginia Vicidomini

Quest’anno il santuario di santa Maria dei Miracoli in Montalbino è stato ancora una volta meta dei nocerini che ieri hanno affollato la strada che conduce al luogo di culto. Tra passato e presente, tra sacro e profano, il martedì in albis è una tradizione ancora molto sentita dalla comunità.

Tutto ha avuto inizio la domenica delle palme quando le statue della Madonna, di sant’Eligio e di  sant’Emidio sono state portate, come ogni anno, dal santuario alla piccola chiesa di san Rocco e custodite lì dal 9 al 17 aprile. Il lunedì in albis si è svolta la messa presso la chiesetta di san Rocco e la prima processione fino a piazza Amendola. Ieri la messa nella chiesa di santa Maria del presepe e la seconda processione che da piazza Amendola è arrivata fino al santuario, attraversando la città. All’inizio della salita in via Apostolico la benedizione degli animali: sant’Eligio è infatti patrono degli animali domestici, mentre sant’Emidio è protettore dai terremoti.
Terminata la benedizione le statue sono quindi pronte per essere ricondotte alla loro sede dopo avere dimorato per giorni nella chiesa di san Rocco. A causa della pioggia era piccola la schiera di fedeli che accompagnava la processione, ma è comunque tanta la devozione delle persone che pregano, lanciano petali sui santi e fanno le offerte. Arrivati in cima, prima di entrare, si bussa al portone  del santuario e s’intonano canti religiosi.
Non potevano mancare poi i pic-nic di Pasquetta: famiglie, gruppi di ragazzi, che hanno affollato lo spazio che circonda la chiesa consumando il tradizionale pasto. L’usanza per i nocerini di recarsi al santuario di martedì affonda le sue radici nel XVI secolo, quando l’arcivescovo di Sorrento Carlo Baldini, nato nella nostra città, fu chiamato dai suoi concittadini a redigere una sorta di regolamento per la gestione della municipalità. Nell’occasione, per evitare scontri che mai mancavano, stabilì che il lunedì salissero al santuario quelli che oggi sono cittadini di Pagani ed il martedì  i nocerini.
Il percorso verso il santuario è costeggiato da bancarelle con dolciumi, frutta secca, spighe di grano, zucchero filato, giocattoli. A metà strada in uno spiazzo gruppi con tammorre, nacchere, triccheballacche e chitarre: balli popolari e musica allietano la salita.
Nonostante il tempo incerto c’è stata una grande affluenza nelle ore pomeridiane, quando una grande folla ha invaso la strada, conciliando la visita al santuario con una piacevole passeggiata.

 

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