Ieri festa nella comunità di Maria santissima di Costantinopoli, a Pecorari. I parrocchiani: «Ha trasformato e vivificato una comunità che era malandata nello spirito»
È stato un giorno di gioia quello del 5 aprile per i parrocchiani della comunità di Maria santissima di Costantinopoli, a Pecorari di Nocera Superiore. Hanno festeggiato, infatti, i vent’anni di sacerdozio del loro parroco, don Roberto Farruggio.
Nato il 13 luglio del 1970, è arrivato a Pecorari nel 1998, e da 19 anni guida la chiesa in cui si festeggia, tra l’altro, san Pasquale Baylon.
«Nei suoi anni di ministero di parroco ha trasformato e vivificato la nostra comunità che ha trovato malandata non solo nelle strutture ma soprattutto nello spirito», ci dicono i suoi parrocchiani.
Grazie a lui, ricorda la comunità, sono nati gruppi e associazioni tra cui l’azione cattolica, il movimento giovanile costruire e gli scout Agesci Nocera Superiore 1, che raccolgono ora centinaia di aderenti, bambini, giovani, adulti e anziani ed intere famiglie sono impegnate in vario modo in maniera attiva all’interno delle associazioni.
Don Roberto ha sempre voluto, infatti, che l’impegno dei laici in parrocchia fosse uno dei motori principali della comunità, e ha dato loro fiducia fin da subito, specie alle generazioni più giovani affidando loro anche incarichi rilevanti e delicati come il Consiglio parrocchiale per gli affari economici, il coordinamento catechistico e liturgico e la commissione festeggiamenti.
Tra le opere di beneficenza realizzate nel corso della sua guida parrocchiale i suoi fedeli ricordano che la parrocchia ha sostenuto anche un progetto missionario per la costruzione di una casa per ragazze in difficoltà ad Ernakulam, nello Stato del Kerala, in India, in collaborazione con le suore figlie della carità del preziosissimo sangue, e la costruzione di pozzi in Africa, nello Stato del Burkina Faso.
Così come la comunità parrocchiale rivolge la sua attenzione anche alla difficile situazione dei numerosi immigrati che vivono in città, impegnandosi nel favorire la loro integrazione, aiutandoli a trovare un’abitazione e un lavoro e nell’assicurare ai loro figli l’istruzione scolastica.
A don Roberto rivolgiamo gli auguri della redazione del Risorgimento Nocerino.