Il giudice di pace di Fondi ha stabilito che, qualora i dispositivi di controllo non siano attrezzati per i pagamenti elettronici, gli automobilisti sono autorizzati a non pagare per il parcheggio. Nei guai gli impianti della Multiservizi
di Danila Sarno
A chi non è mai capitato di trovare parcheggio dopo un’estenuante ricerca, per poi scoprire di non avere monete per pagare la sosta? In una situazione del genere l’unica soluzione sarebbe cercare un nuovo posto in cui parcheggiare oppure non pagare affatto il ticket e sperare di non essere beccati.
Ora tutto è ribaltato a favore degli utenti: in soccorso degli automobilisti è intervenuto il giudice di pace di Fondi, affermando che, in mancanza di parchimetri attrezzati per il pagamento con bancomat o carte di credito, i cittadini possono ritenersi “autorizzati a parcheggiare gratis e senza il rischio di essere multati”. Vale il caso di ricordare che a Nocera Inferiore, e non solo, il pagamento con bancomat e carta di credito è una chimera!
Il giudice ha così accolto il ricorso proposto dalla praticante di uno studio legale nei confronti del comune. La donna, dopo aver parcheggiato la propria vettura sulle strisce blu e non avendo spiccioli a disposizione, non era stata in grado di pagare il biglietto a causa del fatto che il parchimetro non accettava né banconote né bancomat. La conseguenza era stata una multa di 41 euro.
A sostegno della propria pronuncia, il giudice di pace ha richiamato la legge di stabilità 2016, secondo la quale i dispositivi di controllo della durata della sosta devono essere predisposti per il pagamento elettronico tramite bancomat e carte di credito. Una novità volta ad incentivare il pagamento della sosta ma che, in attesa che tutti i comuni adottino i relativi decreti attuativi, rischia di sortire l’effetto contrario, di fatto legittimando i cittadini sprovvisti di monete a sostare gratis e senza rischiare alcuna sanzione. Effettivamente gli enti locali si trovano a dover affrontare gravi difficoltà tecniche che rendono impensabile modernizzare o sostituire in breve tempo tutti i dispositivi presenti sul territorio nazionale. La sentenza dunque rischia di dare il via ad un’ampia serie di ricorsi da parte di tutti coloro che sono stati multati per il motivo descritto, determinandosi così una riduzione degli incassi dei Comuni.