Purtroppo si tratta di una pratica molto diffusa al giorno d’oggi, soprattutto per quanto riguarda i profili dei personaggi famosi. Ma vi ricorrono anche sedicenti ragazze a caccia di persone da ricattare

di Francesca Melody Tebano

Avete intenzione di creare un account Facebook fittizio, rubando, magari, foto da un altro profilo, per scoprire se vostra moglie vi tradisce con l’amante?  Oppure volete “farvi notare” da un certo ragazzo, creando un profilo fasullo su Instagram di un’avvenente fanciulla, utilizzando le immagini di una modella?

Meglio non farlo, potrebbe costarvi molto caro.  Per quale motivo? Perché creare profili, cosiddetti “fake” con foto, indirizzo mail o generalità di altri utenti, può sembrare, in questo caso, apparentemente un’attività con finalità innocenti, ma non lo è affatto.
Si può rischiare, infatti, fino a un anno di reclusione, con l’accusa di reato di sostituzione di persona (art. 494 del Codice penale).  Ma non solo, se il marito o la moglie, per esempio, dovesse scoprire realmente un eventuale adulterio non potrebbe utilizzare, poi, le prove in Tribunale, perché non valide.
Un’altra prassi molto diffusa negli ultimi tempi è copiare le pagine sui diversi social network di personaggi famosi, traendone un vantaggio economico o morale. Anche in questo caso, tutti coloro che decidono di creare questi account possono ugualmente essere accusati del medesimo reato penale.
Inoltre, ci può essere un’ulteriore aggravante, ovvero il reato per diffamazione, ma solo nel caso specifico in cui vengano pubblicati contenuti che offendono la persona in questione.
Non è raro, anzi, ne sono piene le cronache, che i profili falsi vengano poi creati da persone (spesso ragazze) che mirano ad ottenere chat in webcam tentando di fare letteralmente “sbottonare” l’interlocutore per poi ricattarlo con la minaccia di rendere pubbliche le immagini carpite.

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