Un forte rumore, tra le 11:30 e le 12, ha messo in allarme quanti vivono e lavorano intorno alla struttura. Di lì a poco, l’esodo di massa del personale militare ha confermato l’incidente
Nuova tragedia sfiorata nella caserma Libroia di Nocera Inferiore. È successo stamattina, quando tra le 11:30 e le 12 la città è stata interessata da una intenso vento che somigliava molto, per potenza, ad una tromba d’aria. Un pezzo di copertura di un edificio interno alla caserma è improvvisamente crollato.
Solo il caso ha voluto che nessuno transitasse sotto in quel momento. A rendersene conto quanti abitano nei pressi della struttura, che all’improvviso hanno sentito una sorta di boato che ben poco lasciava presagire. Coloro che abitano nelle case di via Grotti Campo che confina con il perimetro della caserma hanno messo davvero poco tempo a realizzare cosa fosse successo: dai piani più alti era ben visibile il cumulo di asfalto all’interno della struttura militare.
La conferma che fosse successo qualcosa di serio, intorno alle 12:30, l’hanno poi avuta tutti coloro che vivono o lavorano nei pressi della Libroia. Verso quell’ora infatti è cominciato il serpentone di auto in uscita dalla struttura che solitamente, invece, inizia dopo le 16:30.
La Libroia ha vissuto già un serio inconveniente il 28 ottobre scorso, quando un lastrone di asfalto che serviva da copertura ad uno degli edifici interni crollò senza preavviso ferendo gravemente due militari, che furono trasportati all’Umberto I. Per uno di loro, davvero miracolato, furono necessari ben 45 punti di sutura per chiudere le ferite provocate dal crollo.
Per l’insicurezza della struttura il comandante De Pascale annullò il consueto appuntamento con la città del 4 novembre, festa delle forze armate. L’evento provocò la redazione di una interrogazione da parte dell’onorevole Edmondo Cirielli, che il 12 dicembre chiese al Ministro della difesa e al Ministro dell’interno se fossero a conoscenza dello stato di abbandono della caserma, e “se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative intenda adottare per garantire un restyling non più rinviabile dell’edificio militare, che non merita la situazione di abbandono e decadimento in cui versa ormai da tempo”.
Purtoppo l’atto risulta ancora inevaso. Ci si augura che il nuovo episodio spinga anche le autorità cittadine ad alzare la voce.