Il commissario cittadino di Nocera Inferiore ancora una volta tenuto fuori da decisioni importanti minaccia: «Senza simbolo alle elezioni io scendo»
«Io sono di Forza Italia»: si intitola così la nota diramata da Antonio Roscia, commissario cittadino di Forza Italia, all’indomani della riunione dei vertici provinciali del Partito che hanno ipotizzato di non scendere in campo con il simbolo della lista alle prossime amministrative.
Il medico legale, nel suo lungo intervento, palesa un rammarico evidente per le linee politiche espresse dal coordinatore provinciale Enzo Fasano e paventa un suo ritiro sull’Aventino.
«Non è una mia posizione di oggi – scrive Roscia – se un partito non fa una lista con il suo simbolo nei comuni importanti vuol dire che è un partito morto.
Non fare una lista con il simbolo di Forza Italia ma fare una lista “civica”, vuol dire nascondersi, vuol dire imbrogliare il proprio elettorato, vuol dire ammettere di aver paura della sconfitta e di non volere nemmeno provare a vincere. Leggo dalla stampa di una posizione, ancora in itinere, scaturita da una riunione di coordinamento provinciale e ne prendo atto.
Non so altro perchè nessuno mi ha comunicato nulla – continua Roscia che per ben due volte, a causa probabilmente dei suoi dissapori con Mara Carfagna, è stato tenuto fuori da decisioni importanti su Nocera – leggo sempre dalla stampa che nei prossimi giorni è previsto un incontro con i vertici del partito: vedremo di che si tratta.
Ne parlerò con Enzo Fasano e sono certo che affronteremo al meglio la questione.
Quello che penso è che io sono iscritto a Forza Italia da oltre dieci anni, sono presidente di un Club Forza Silvio, sono commissario di Forza Italia a Nocera Inferiore: sono orgoglioso del mio simbolo. Ho combattuto e vinto e perso per quella bandiera.
Per me, chi viene con noi, deve essere fiero di condividere la bandiera di Forza Italia, se invece qualcuno vuole imbarcarsi senza identificarsi con il nostro simbolo allora è meglio che stia a casa e faccia altro, non accetto nè trasformisti nè i soliti che compaiono un mese prima delle elezioni.
Non mi importa vincere con candidati che non siano di Forza Italia, non mi importa fare bella figura dicendo che ho ottenuto una buona percentuale se questa è dovuta a candidati che il giorno dopo lasceranno Forza Italia, non mi importa mettere una medaglia di cartone sul petto quando poi avranno vinto i singoli e non il partito. So bene che abbiamo difficoltà ma stiamo lavorando duramente, a mani nude, restituendo il valore di Forza Italia ai cittadini ed ai nostri simpatizzanti, stiamo dando il massimo e vogliamo essere giudicati su questo.
Noi non saremo, per quello che mi riguarda, un partito in franchising che si affida a terzi per conquistare un consigliere o un punto percentuale in più e dire “abbiamo vinto”. Preferisco perdere con onore e dignità, difendendo i nostri iscritti e i nostri simpatizzanti, la nostra vera anima.
Io sono di Forza Italia e qui resto: affondo con la barca di Forza Italia o vinco con la barca di Forza Italia.
Se questa barca dovesse essere altro – conclude il commissario cittadino del partito di Berlusconi – io scendo».