La sconfitta con la Gelbison ha mostrato, ancora una volta, i limiti tecnici e caratteriali di una squadra che si ritrova terza a dieci punti dalla capolista Trastevere. Il tecnico medita di lasciare la squadra

di Valerio D’Amico

«Ho la squadra più forte del campionato, che è in grado di vincere tutte le partite da qui alla fine. L’obiettivo resta il primo posto». Sembra passato un secolo da quando Gianni Simonelli, dopo i due passi falsi contro Potenza e Nardò, pronunciò queste parole, probabilmente con lo scopo di responsabilizzare i suoi calciatori e di caricare l’ambiente in vista dell’ultimo scorcio di stagione.

Contro il Francavilla, in effetti, la squadra aveva mostrato la giusta determinazione, portando a casa l’incontro con un tre a zero senza discussioni. Il derby di ieri con la Gelbison di Alfonso Pepe ha, invece, messo in evidenza tutti i problemi di una squadra che, dopo la sconfitta nello scontro diretto con il Trastevere, è incappata in un processo di netta e clamorosa involuzione che l’ha portata in terza posizione a due punti di ritardo dal Bisceglie e, addirittura, a dieci lunghezze dai capitolini che procedono spediti verso la promozione diretta in Lega Pro. Mancanza di cattiveria e cinismo, approccio sbagliato ai secondi tempi, assoluta difficoltà di reazione alle reti subite e diverse difficoltà sul piano tattico sono le accuse che vengono mosse alla Nocerina vista nelle ultime sette giornate, che ha conquistato la miseria di tredici punti, contro i diciannove del Trastevere e i sedici del Bisceglie. Ma andiamo con ordine: la squadra rossonera fatica tremendamente a gestire le fasi calde dei match, soffrendo in maniera esagerata l’aggressività delle rivali. È evidente l’assenza di calciatori di carisma e di personalità, in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti topici o, magari, di fare la voce grossa contro avversari che gettano il cuore oltre l’ostacolo quando si trovano di fronte una società blasonata come la Nocerina. Da qui deriva anche la difficoltà a reagire dopo una rete subita, palesata in maniera netta contro Trastevere, Potenza, Nardò e Gelbison. Lascia piuttosto perplessi anche la scelta del sistema di gioco; il 3-5-2 sembra soffocare i calciatori di maggiore estro, costretti ad interpretare ruoli poco consoni alle loro caratteristiche.
Per riprendersi quanto meno la seconda posizione e recitare un ruolo da protagonista nei play off una scossa va data: Simonelli, che nella conferenza stampa di ieri ha ammesso tutte le sue colpe, starebbe meditando di rassegnare le dimissioni, nonostante nutra la fiducia più totale da parte della dirigenza. Nei prossimi giorni verrà fatta chiarezza a riguardo, anche se ogni decisione verrà ponderata e presa con i tempi giusti, anche in considerazione del fatto che si tornerà in campo tra due settimane, a causa del turno di pausa del campionato per il torneo di Viareggio.

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