Ad adottare il dolcissimo similmaremmano, cui erano state recise con un coltello anche le orecchie, è stata Tiziana Parini, milanese. E dopo 19 ore di viaggio ora si gode la nuova sistemazione
di Enrica Granato
“Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla: come in una favola c’è dolore e, come una favola, è piena di meraviglia e di felicità”. Inizia così il film -premiato con l’Oscar nel 1999- di Roberto Benigni “La vita è bella” e sembra quasi di intravedere in queste parole anche la storia a lieto fine di Lele, il simil maremmano recuperato da alcuni volontari di Roccapiemonte all’inizio del 2017 in condizioni drammatiche di cui Il Risorgimento si è occupato qualche tempo fa.
Abbandonato perché troppo buono per soddisfare le esigenze del suo ex padrone (che probabilmente aspirava ad un feroce guardiano per la casa od il gregge) e punito con la dolorosa mutilazione di orecchie ed organi genitali, questo gigante buono ha conquistato fin da subito il cuore degli angeli che l’hanno salvato dalla strada e dei tanti che hanno visto la sua foto postata sulla pagina Facebook “Dalle zampe al cuore – Associazione zoofila rocchese”.
L’immagine di Lele rannicchiato sul ciglio della strada e la sua storia hanno fatto il giro del web, fino a catturare l’attenzione di Tiziana Parini, una milanese amante degli animali reduce dal prematuro lutto della sua adorata cagnetta. Tiziana non ci ha pensato due volte ed ha deciso di adottare quello sfortunato maremmano che, dopo 19 ore di viaggio, il 4 febbraio è arrivato nella sua abitazione.
«Lele è stato un colpo di fulmine, un vero e proprio imprinting – ha dichiarato – Quando ho visto la sua foto, mi è venuto un istinto fortissimo di chiedere notizie ai volontari dell’associazione e così ho fatto: ho seguito tutto l’iter per l’adozione e quando mi hanno chiamata per darmi l’ok definitivo, mi sono commossa. Così come mi sono commossa quando Lele mi è stato consegnato: un’emozione che mi rimarrà per sempre».
Lele, racconta Tiziana, nonostante le mille attenzioni e premure di cui è oggetto, si mostra ancora diffidente e spaesato: visti i suoi trascorsi di maltrattamento, però, è più che comprensibile. Ma la ragazza è intenzionata a rispettare i suoi tempi. Al momento Lele si accontenta di girovagare nel giardino di casa e si è ritagliato un angolino tutto per sé dove trascorre le giornate. Tiziana gli siede accanto a terra per ore, accarezzandolo, rassicurandolo, ed aspettando solo un suo cenno di complicità.
«Abbiamo un lungo percorso da fare insieme, lungo il quale io gli darò tutto l’amore possibile. Spero possa presto iniziare a fidarsi di me perché dobbiamo fare tantissime cose insieme!»
Indescrivibile la gioia dei volontari e dei fan di questo cagnone che, con questa bellissima adozione, si è riscattato per l’amore negato e l’ingiustizia subita in passato.