L’architetto Donato Fioretti lancia l’ennesimo sasso in un lago che malgrado le buone intenzioni resta stagnante: trascurare il patrimonio cittadino depaupera ancora di più l’economia

di Donato Fioretti

Per rilanciare la nostra città dal punto di vista economico, occorre ricercare e puntare su tutte le opportunità di sviluppo: tra queste c’è sicuramente la Cultura.

Facendo questa scelta, anche se non ci si deve basare sulla equivalenza tra costi e ricavi, ma sulla valutazione del rapporto tra costi e benefici, sono certo che si possa creare un “attrattore” capace di dare redditività. Occorre puntare su tutte le opportunità di sviluppo economico e, nel contempo, recuperare quale punto di forza la vivibilità arricchendo la città di ambienti piacevoli capaci di aumentare le occasioni per vivere la città.
Come ho già avuto modo di scrivere, l’aspirazione deve essere quella di offrire alla città un contributo di cultura e sapienza tecnica capace – attraverso procedure attuative (concorsi di progettazione, pluralità di mani capaci di ridisegnare anche le ‘parti minime’ della città, convegni e consultazioni) – di portare la città verso la migliore delle mete possibili.
Nel nostro caso, il tema è quello della valorizzazione del sistema monumentale costituito dalla caserma Tofano, dai complessi conventuali ai piedi della Collina del Parco, dal complesso di San Giovanni in Parco e dal Castello posto sulla sommità: la Collina del Parco, infatti, rappresenta la “parte di città” di maggior rilievo paesistico ed architettonico. In tutto questo, una attenzione particolare dovrebbe andare al Borgo e, specificatamente, all’idea di recuperare la sua tipicità favorendone la riqualificazione: ridare alle costruzioni il loro carattere originario; favorire la nascita di locali pittoreschi dove svolgere attività artigianali e di ristorazione (in quest’ottica si potrebbe pensare alla creazione di una serie di “slarghi” capaci di accogliere chi volesse sedersi a mangiare, o anche solo per un caffè, prima o dopo aver fatto visita ai complessi conventuali).

Lascia un commento